TRIESTE – L’incertezza sulla fine delle operazioni legate al sistema di opere collegate al Mose spaventa i protagonisti dell’economia portuale.
«Apprendiamo oggi dagli organi di informazione che potrebbero esserci ritardi sulla conclusione dei lavori relativi alle bocche di porto. Anche se questi non dovessero generare ritardi sulla consegna finale dell’opera, per la comunità portuale è importante che si cerchi di fare quanto possibile per rispettare i termini di ogni processo». Queste la parole del presidente di Vpc (Venice port community), Davide Calderan.
Per giungere all’obiettivo, secondo l’associazione comprende 39 realtà professionali dell’area portuale, serve che il sistema che governa e sovrintende la frammentazione di competenze sia quanto prima operativo: «Vorremmo che al più presto l’Autorità per la laguna sia messa nelle condizioni di agire ufficialmente. C’è la necessità di un interlocutore che possa dare risposte concrete alle esigenze della città e del suo porto, ogni giorno di attesa è una perdita di tempo».

La preoccupazione principale riguarda la creazione di un ulteriore rallentamento nell’avvicinarsi alla piena gestione del “porto regolato”. Calderan si dice fermamente convinto che raggiungere il termine dei lavori possa consentire un miglioramento della programmazione dei lavori da parte di tutto il comparto. Viceversa, qualora si dovessero creare rallentamenti, ciò vorrebbe dire spostare in avanti, ancora una volta, la parola fine a un lavoro che è essenziale per la salvaguardia di Venezia. «Come qualsiasi realtà imprenditoriale, anche quella portuale chiede trasparenza, perché ogni realtà economica, al fine di programmare al meglio investimenti, e quindi crescita generale, è necessario raggiungere un certo grado di stabilità» ha detto ancora il presidente di Vpc.

Vedere slittare in avanti la conclusione delle opere significa far scorrere ulteriore tempo prezioso per tutto quello che va dietro alla salvaguardia della laguna e dei progetti per Venezia, spiegano da Vpc, come dragaggi e manutenzione generale.
La richiesta dunque, è che si faccia il possibile per mantenere le tempistiche dichiarate, pur consapevoli che la creazione dell’Autorità per la laguna richiede i suoi tempi e che non sia certamente un’operazione facile.
«Per questo, qualora la nostra esperienza e le nostre capacità fossero ritenute utili, ci diciamo disponibili sin d’ora a entrare a qualsiasi tavolo di discussione, per il bene della nostra città e del settore economico che rappresentiamo. L’unica, vera, alternativa al turismo di massa» conclude Calderan.