TRIESTE – Il nome era già dato per decisamente favorito ma ora, anche se mancano due passaggi fondamentali, è ormai scontato che il prossimo presidente dell’Autorità portuale di Trieste e Monfalcone sarà Antonio Gurrieri.
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, ha trasmesso ai presidenti delle Regioni interessate la comunicazione formale di intesa relativa alle proposte di nomina dei nuovi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale in scadenza o già commissariate. Antonio Gurrieri è stato proposto per quella del Mare Adriatico Orientale, porti di Trieste e Monfalcone.
Le lettere, sottoscritte dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, rappresentano un passaggio fondamentale verso la conclusione del percorso di nomina, che prevede ora l’espressione del parere da parte delle rispettive Regioni prima della trasmissione agli organi parlamentari competenti.
«Sono felice dell’attestazione di fiducia ricevuta e attendo il successivo iter previsto prima della nomina». Queste le uniche parole di commento di Gurrieri, attualmente Segretario generale dell’Authority di Trieste. Del resto, da uomo abituato a gestire la res publica, Gurrieri attende i due prossimi passaggi burocratico prima di commentare in maniera più ampia. Il dirigente dell’Authority, infatti, vanta una carriera trentennale nel settore pubblico, ma va ricordato anche il suo ruolo da amministratore delegato di Alpe Adria spa, la società di logistica partecipata dalla stessa Authority, che ha recentemente superato i 100 milioni di fatturato annuo. A Trieste è al vertice della parte amministrazione e finanza, di fatto controllando tutto ciò che avviene all’interno dell’ente.Di lui si ricorda anche l’incarico come consigliere del ministro dell’Ambiente.
Un commento completo arriva invece dal presidednte di Confetra Fvg, Stefano Visintin, che con l’associazione rappresenta sostanzialmente la gran parte degli operatori portuali.
Nel ricordare le parole del viceministro Rixi che aveva riconosciuto come il porto di Trieste guardasse al futuro, mentre in altri porti prevalessero le rivalità e gli interessi personali e fosse quindi per lui difficile inviare in tali porti “un agnello in mezzo ai lupi”, Visintin commenta: «Ho francamente difficoltà ad identificare la comunità portuale giuliana come un gregge di agnelli! Sperando di nuotare presto in quell’oceano blu indicatoci da Zeno D’Agostino, che è ancora in attesa di realizzazione, sarebbe stato per noi impossibile riuscire a sopravvivere nel mare rosso sangue di una competizione serrata con i porti concorrenti, se non fossimo stati lupi anche noi: ma lupi che hanno deciso di cacciare in branco, perché hanno capito che la preda va divisa fra loro e non perduta a favore di altri branchi, spesso più numerosi e meglio organizzati. Né d’altronde vedo in Antonio Gurrieri un agnello, ma piuttosto un lupo che lotta assieme ai lupi e fa rispettare le regole del branco».
«Nel segno della continuità richiesta dalla comunità portuale, il presidente in pectore ha l’opportunità di garantire la prosecuzione degli investimenti pubblici e privati in corso, che porteranno ad un significativo aumento della capacità delle banchine e della infrastruttura viaria e ferroviaria di accesso, ma anche la possibilità- continua Visintin – di rendere questi investimenti utili tanto alle compagnie di navigazione quanto ai proprietari delle merci. Una necessaria opera di mediazione e sintesi degli interessi fra coloro che rappresentano la clientela del sistema portuale, e devono essere parimenti soddisfatti dei servizi qui offerti».
«Credo che Gurrieri sia la persona giusta per trovare questo bilanciamento di interessi, basilare per il successo del sistema. Le aspettative della comunità sono alte e ben chiare all’Autorità di Sistema Portuale: completamento della digitalizzazione dei processi e loro evoluzione predittiva, in modo che sia possibile gestire i flussi dei camion in arrivo ed uscita; riconfigurazione fisica dei varchi di accesso ai porti, dal momento che gli attuali varchi si sono dimostrati insufficienti; sostegno dell’intermodalità, della quale Gurrieri é stato protagonista per molti anni; integrazione della piattaforma logistica degli interporti, in sinergia con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dove manca ancora un modello unitario di sviluppo e una cornice giuridica per la destinazione degli investimenti regionali. Così come – conclude il presidente di Confetra – manca una reale accessibilità al trasporto ferroviario, più aperto ai grandi autotrasportatori o ai vettori marittimi che all’industria del territorio regionale: proprio gli interporti regionali dovrebbero essere i portali terra/treno ideali, così come i porti sono l’interfaccia terra/mare. Infine Gurrieri è già perfettamente cosciente della rilevanza del regime di Porto franco che, auspicabilmente, dovrà rappresentare e quindi ha una chiara visione delle potenzialità e dei limiti di tale regime e di come esso possa integrarsi con la ZLS, non essere sostituito da essa».