TRIESTE – Si trova in mezzo all’Adriatico, la Kathrin, motonave che dovrebbe scalare nei prossimi giorni il porto di Capodistria e scaricare esplosivo per fabbricare armi destinate a Israele.
Nei giorni scorsi, come riportato da alcuni media sloveni, Amnesty international ha chiesto alle autorità slovene di non far attraccare la Kathrin al porto di Capodistria.
Oggi però, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Sta, se la nave Kathrin chiederà di ormeggiare, l’Amministrazione marittima della Slovenia non le vieterà di farlo.
Allo stesso tempo, la stessa Amministrazione ha spiegato che le autorizzazioni per il carico, che secondo Amnesty e altre organizzazioni di attivisti comprende esplosivi destinati a Israele, è di responsabilità del servizio doganale e, nel caso di carichi militari, del ministero della Difesa.
La Kathrin batte bandiera portoghese, e proprio da quel Paese era arrivata la segnalazione, con le proteste di chi non vuole che l’esplosivo (pare destinato a Polonia e Repubblica ceca) venga utilizzato per costruire ordigni che sarebbero a loro volta usati per bombardare Libano e Palestina.
Secondo altri media, inoltre, la stessa nave (che a fine agosto era stata respinta da un porto della Namibia) potrebbe anche cambiare bandiera o utilizzare un porto croato, dopo aver saltato il porto montenegrino di Bar, dove era in un primo momento diretta.
In primavera un episodio analogo si era verificato sempre al porto di Capodistria. In quel caso si era trattato della general cargo Borkum, che secondo alcune organizzazioni filo-palestinesi trasportava anche armi per Israele.