TRIESTE – Un dirigente del ministero dell’Economia e due dipendenti della compagni di navigazione statale croata costituiranno il nuovo consiglio di amministrazione di Jadrolinija.
Alla presidenza, al posto dell’esautorato David Sopta, siederà Robert Blažinović (ministero dell’Economia) che sarà anche membro del cda.
La decisione dopo che lo stesso Governo croato aveva comunicato l’altro ieri che l’Assemblea della società aveva sollevato dall’incarico il cda attualmente in carica fino al 14 febbraio.
Il ribaltone è stato causato dalla pubblicazione del rapporto redatto dal ministero del Mare per indagare sull’incidente dell’11 agosto 2024 a Lussino, costato la vita a tre marittimi che erano stati schiacciati dal portellone di prua di un traghetto ormeggiato in banchina.
A seguito di altri incidenti (sempre su traghetti destinati a collegare le isole croate) che hanno caratterizzato un’estate non proprio felice per Jadrolinija, ad attaccare Sopta era stato addirittura il Presidente della Repubblica di Croazia, Zoran Milanović.
«Basta con la loro arroganza e con lo sminuire le persone: il presidente della direzione di Jadrolinija David Sopta e Andrej Plenković (Primo ministro, ndr) devono spiegare urgentemente cosa sta succedendo a Jadrolinija, la compagnia di navigazione statale che è la spina dorsale della navigazione croata. I traghetti Jadrolinija – aveva scritto il Presidente Milanović sui social network – sono diventati pericolosi per passeggeri e membri dell’equipaggio, e Plenković, invece di prendersi cura della loro sicurezza, fantastica su pressioni e danni al governo e, ancora una volta, si rende vittima di sé stesso. Bisogna essere estremamente spudorati e arroganti per inventarsi simili costruzioni dopo che i tre marinai di Jadrolinija, purtroppo, hanno perso la vita nell’incidente ancora irrisolto del traghetto di Lastovo».
Secondo Milanović il problema non è costituito solo dall’età avanzata delle navi della flotta Jadrolinija, ma anche la manutenzione, preoccupandosi di come in futuro, la compagnia di Stato potrebbe non riuscire a far fronte alla concorrenza.