TRIESTE – Nessuna falla a bordo una prossima denuncia alla Procura è un’inchiesta della Guardia costiera.
Sono queste le uniche certezze e le novità che si registrano, al momento, in merito all’incidente occorso mercoledì alla Audace, la motonave che ha rischiato di affondare mentre era in servizio fra Trieste e grado, diretta a Monfalcone.
Di una possibile falla aveva parlato il comandante dell’unità gestita per conto dall’Azienda provinciale dei Trasporti di Gorizia, appena sbarcato a terra dopo essere stato salvato dai mezzi della guardia costiera assieme ad altre 84 persone.
A proprio la presidente di Apt, Caterina Belletti (che di professione fa l’avvocato) ha annunciato una denuncia all’Autorità giudiziaria per fare chiarezza sull’evento.
Sulla motonave ricoverata a Porto Nogaro sotto sequestro, non sono state riscontrate falle e sull’evento è stata aperta un’ichiesta da parte della Guardia costiera. Resta quindi da chiarire perché abbia imbarcato acqua a prua, tanto da far temere un naufragio e quindi mettendo a rischio la vita dio passeggeri ed equipaggio.
Non mancano le polemiche in merito alla gestione del servizio, che già aveva dato luogo a numerose discussioni per l’utilizzo di un’altra motonave, poco adatta alle condizioni meteomarine del golfo di Trieste. Da qui l’idea di costruire l’Audace per il collegamento fra Trieste e Grado.
Il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, ha espresso ieri la propria posizione in merito all’evento: «È necessario intervenire subito per fare chiarezza e accertare se ci sia qualsiasi tipo di responsabilità. Bene ha fatto, in tal senso, la competente Azienda di trasporto pubblico locale di Gorizia a presentare una formale denuncia all’autorità giudiziaria per fare piena luce sulla natura del sinistro».
L’altra priorità in questo momento, ha sottolineato Fedriga, è quella garantire agli utenti una rapida ripresa del servizio, al fine di creare meno disagi possibili.
Prima di lui era intervenuto già mercoledì il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo. «Più volte, nel corso dell’ultimo anno, avevo segnalato con tre interrogazioni le perplessità e le preoccupazioni dei cittadini, e di alcuni operatori, rispetto ai rischi collegati alla gestione del servizio di collegamento marittimo tra Trieste e Grado». «Chissà se ora – aveva aggiunto Russo – dopo un grave sinistro marittimo (fortunatamente senza conseguenze) e dopo una figuraccia della nostra regione a livello nazionale e internazionale, qualcuno si assumerà le responsabilità per gli errori commessi. Era notorio ai più, infatti, che su quella tratta svolgevano servizio imbarcazioni inadatte, che più volte avevano avuto problemi e che non rispondevano a quanto previsto dal capitolato di gara». «Spero che anche la magistratura – aveva concluso Russo – possa fare chiarezza rispetto a tutte le responsabilità in campo, ma intanto mi aspetto che la Giunta regionale e tutti i responsabili di questa vicenda chiedano scusa ai cittadini e a chi, come il sottoscritto, si era visto far spallucce davanti alla denuncia circa l’inadeguatezza delle navi in servizio su quella tratta».
In realtà, la motonave in servizio mercoledì non era mai stata interessata da problemi circa l’adeguatezza delle caratteristiche, poiché si tratta di un’unità nuova che ha sostituito quella precedentemente impegnata lungo quella rotta di trasporto passeggeri durante la stagione estiva.