TRIESTE – Come anticipato a novembre, il sistema dei porti di Trieste e Monfalcone archivia il 2024 con un segno positivo e più di 63 milioni di tonnellate di merce movimentata.
Sulle banchine dello scalo gestito dall’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale, i volumi totali dei 12 mesi hanno raggiunto quota 59.540.505 tonnellate (+7,14%). Risultato trainato principalmente dalle rinfuse liquide, driver della crescita generale con 41.261.754 tonnellate e un incremento a doppia cifra (+10,64%).
Il settore container, dopo un inizio molto problematico dovuto alla crisi del Mar Rosso, ha chiuso l’anno con una stabilità complessiva rispetto all’anno precedente (-1,21%), attestandosi su 841.867 Teu. I dati risultano addirittura in aumento se si considerano “i pieni”, 608.327 (+4,02%), mentre risultano in calo “i vuoti”, 233.540 (-12,65%).
Nel comparto Ro-Ro, i cui valori a fine anno tornano a crescere (+7,51% nel singolo mese di dicembre), le unità transitate sono state 295.386: numeri di poco inferiori a quelli del 2023 (-1,07%), mentre le toccate dell’Autostrada del mare con la Turchia sono cresciute (+8,08%), anche grazie all’introduzione di nuove linee marittime, passando da 804 del 2023, a 869 nel 2024.
Lieve aumento per le merci varie (+1,81%) e 18.157.699 tonnellate movimentate. Forte rallentamento, invece, nel settore delle rinfuse solide (-72,72%) con 121.052 tonnellate, riconducibile alla caduta della sottocategoria prodotti metallurgici che non ha registrato traffico nel corso dell’anno. Da segnalare, viceversa, il balzo in avanti della sottocategoria cereali (75.331 tonnellate e +12,99%), indice del crescente interesse dimostrato dall’industria alimentare per il porto di Trieste.
Ottima la performance del traffico croceristico gestito dalla Trieste Terminal Passeggeri. La crescita (+8%) rispetto all’anno precedente, a portato ad oltre 500.000 i passeggeri che si sono serviti dello scalo.
Sul fronte ferroviario il sistema dello scalo giuliano ha movimentato complessivamente 11.147 treni (-9,94%). La perdita è stata causata in parte dai grandi lavori sulle reti (Austria, Germania, Repubblica Ceca, Slovenia), e dalle difficili condizioni meteo durante l’anno nel Centro Europa, che hanno condizionato pesantemente tutta la circolazione ferroviaria. All’interno di questo quadro, si evidenzia però il buon andamento dei treni nell’Interporto di Cervignano (+17,44%).
Negativi, invece, i dati per il porto di Monfalcone, che ha risentito maggiormente delle problematiche collegate al quadro geopolitico (conflitto russo-ucraino e Mar Rosso) e alla crisi del settore automobilistico. Il 2024 si chiude in calo con una movimentazione complessiva di 3.586.782 tonnellate (-6,34%).
Andando nel dettaglio, flessione per le rinfuse solide con 2.861.448 tonnellate (-5%), ma importante lo sprint dei cereali (+23,65%) e dei prodotti chimici (+34,45%). Decrescita nel settore delle merci varie (-11,43%) con 724.185 tonnellate movimentate e pesante contrazione per i veicoli commerciali (-20,57%) con 86.722 mezzi transitati, dovuta alla elevata tassazione presente ancora in Turchia ed alla riconversione delle linee produttive dello stabilimento Fiat di Bursa.
Anche a Portorosega rallentamento per il settore ferroviario (-2,53%), ma va considerato che i 1.848 treni totalizzati nel 2024, rappresentano il secondo miglior risultato degli ultimi anni.
«Fare previsioni in questi tempi turbolenti lascia il tempo che trova, ma sappiamo già che i prossimi mesi saranno particolarmente impegnativi, principalmente per la crisi economica tedesca, l’atteso ridisegno di alcuni servizi marittimi, anche legati alle nuove alleanze, i lavori sulle linee ferroviarie del retroterra che implicheranno inevitabilmente dei rallentamenti. Nonostante questo, il grande lavoro e la crescita degli investimenti portati avanti da pubblico e privato ci dà comunque fiducia e ottimismo» ha commentato il commissario straordinario dei porti di Trieste e Monfalcone, Vittorio Torbianelli.