TRIESTE – La politica italiana deve muoversi unita, di concerto con le imprese, evitando la competizione tra i porti nazionali, per cogliere l’opportunità dell’Imec, il corridoio commerciale India-Medio Oriente-Europa.
È il messaggio emerso dall’incontro “Trieste Gateway of Imec”, al quale hanno partecipato diversi parlamentari, ambasciatori ed esperti, organizzato dall’associazione Trieste Summit, che si propone di promuovere le relazioni commerciali tra il capoluogo giuliano e i Paesi dell’Indo-Pacifico, favorendo la creazione di reti tra imprese, istituzioni e organizzazioni. L’Imec è un accordo firmato nel 2023 da Usa, Ue, India e singoli paesi europei che intende costruire un corridoio commerciale per trasferire la merce prodotta da Mumbai a Dubai in treno per tremila chilometri via Emirati, Arabia, Giordania e Israele, riportando il carico su nave ad Haifa e giungendo infine a Trieste, ben connessa via ferrovia a tutti i Paesi dell’Europa centro-orientale.
«Quando l’Italia ha firmato gli accordi sulla “Via della seta” ero molto critica, perché gran parte dei benefici economici andavano alla Cina. Penso il contrario dell’Imec, in cui non ci sono presupposti imperialistici, né come attori né come recettori, e c’è un ragionamento tra pari che si uniscono per sviluppare benessere», ha dichiarato Deborah Bergamini, deputata e vicesegreteria di Forza Italia. «Il porto di Trieste è situato nel modo e momento giusto – ha aggiunto Bergamini – con una comunità molto pronta a mettersi in gioco affinché sia Trieste la leader del lato occidentale dell’iniziativa. Il governo crede in questo progetto e dobbiamo fare un grande lavoro di comunicazione».
Il senatore Marco Dreosto della Lega ha ricordato come in passato, a causa dei campanilismi, siano state perse delle occasioni e, di conseguenza, ritiene che si debba stare attenti alla competizione interna tra i porti, che hanno desiderio di essere partecipi di quest’iniziativa. Allo stesso tempo, ci sono anche altri Stati che hanno interesse verso questa opportunità. «Serve una presa di posizione decisa fin dalle prossime settimane – ha affermato Dreosto -: il Governo deve designare un inviato speciale e un team di lavoro più concreto per avere gli strumenti operativi che possano creare questa opportunità, che ritengo sia straordinaria non solo per Trieste e il Friuli Venezia Giulia ma per tutto il Paese».
La competizione va messa da parte non solo tra porti ma anche tra partiti politici, come ha voluto sottolineare l’onorevole Deborah Serracchiani del Partito Democratico: «La forza di questa iniziativa sta nel cercare di mettere assieme tutti in una sana lobby per un’iniziativa non solo infrastrutturale ma anche politica, culturale ed economica di grande prospettiva. A Trieste finora le istituzioni hanno accompagnato la prospettiva economica, che poi le aziende hanno saputo cogliere per lanciarsi verso mercati e investimenti nuovi, sotto la guida esperta dell’Autorità portuale di Zeno d’Agostino».
All’iniziativa hanno preso parte anche gli ambasciatori Vincenzo de Luca e Francesco Talò.