TRIESTE – Sostenibilità economica, attuali flussi di traffico vantaggi e criticità del futuro Corridoio tra l’India e il Mediterraneo.
Di questo si è discusso ieri al Propeller Club di Trieste dove sono intervenuti ricercatori e studiosi, assieme al presidente di Trieste Summit, la neonata associazione che riunisce gli operatori pro IMEC (India-Middle East-Europe Economic Corridor), Francesco Parisi.
Si tratta di un progetto che prevede un primo tratto di collegamento marittimo, l’approdo in Arabia Saudita, un tratto ferroviario fino ai porti israeliani e da qui di nuovo in nave fino al porto di Trieste dal quale i collegamenti ferroviari consentono di raggiungere tutta l’Europa orientale e buona parte di quelle meridionale.
Facile comprendere le difficoltà relative alla sostenibilità economica e all’instabilità di alcuni territori. Difficoltà superabili, come hanno spiegato Stefano Pilotto (professore di Storia delle relazioni internazionali, MIB Trieste School of Management) e Alessandro Gili (ricercatore ISPI-Istituto Italiano per gli Studi di Politica Internazionale) a fronte della volontà di Arabia Saudita e Usa di dare prosecuzione agli Accordi di Abramo, ma anche per la volontà del Paese arabo di reinventarsi hub logistico in prospettiva di una diminuzione delle entrate dal petrolio. Un accordo di libero scambio con l’India – è stato sottolineato – contribuirebbe in maniera determinante al successo della nuova rotta, che ha comunque bisogno (fin da subito) di un rappresentante nominato dal Governo per seguirne gli sviluppi, così come già messo in atto da Francia e Grecia.
Ad Alessandro Panaro, Caposervizio Trasporti e Logistica di SRM (Gruppo Intesa Sanpaolo), è toccato il compito di analizzare i flussi di traffico esistenti lungo la direttrice, sottolineando che, al momento, non esistono sono connessioni importanti tra Italia e India. Ragione in più, però, per rendere interessante il Corridoio, anche se non tutti i porti indiani sono importanti per quanto riguarda la movimentazione di container.
Flussi di traffico in aumento e una previsione, almeno fino al 2028, di crescita costente del Pil indiano sopra il 6%, indurrebbero all’ottimismo. Così come i vantaggi elencati da Panaro: nuovo accesso al Mediterraneo con una alternativa a Suez, sviluppo di nuovi terminal con relativi investimenti infrastrutturali, opportunità anche per cavi, pipeline e underwater.
Il progetto IMEC, lanciato nel 2023 con la firma del memorandum d’intesa a Nuova Delhi a margine del G20, vede tra i firmatari, oltre all’India e all’Ue, gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, la Francia, la Germania e l’Italia.
A Trieste, l’associazione Trieste Summit ha iniziato a raccogliere un buon numero di sostenitori, con a capo Francesco Parisi, anche alla guida della nota casa di spedizioni.
«Le ragioni che ci spingono a promuovere il Corridoio sono quelle di guardare a nuovi mercati e quelli di Imec sono quelli dove si registra la maggior crescita di Pil» ha spiegato Parisi. La fragilità del Canale di Suez e la minaccia della “rotta artica” sono altre due buone ragioni, secondo Parisi, per farsi trovare pronti, come porto e come nazione, ad eventuali sviluppi del progetto.
Per questo motivo, l’associazione si impegnerà a convincere il Governo italiano a dare attuazione al Memorandum, ma più in generale a sensibilizzare il mondo politico e organizzare eventi per invitare le imprese ad investire a Trieste.
Meno preoccupato della questione relativa alla “rotta artica” il presidente del Propeller Club di Trieste, Fabrizio Zerbini (recentemente rieletto anche alla vicepresidenza nazionale), ha richiamato anch’egli la necessità di un sosteno politico-istituzionale. «Nonostante la concorrenza francese e greca, Trieste resta il porto meglio connesso all’Europa centro-orientale. L’Imec è un’opportunità unica per consolidare il ruolo di Trieste nel panorama logistico internazionale. Francia e Grecia, però, hanno già nominato i loro rappresentanti per promuovere il Corridoio, mentre l’Italia non ha ancora designato un portavoce ufficiale per sostenere la candidatura di Trieste» ha concluso Zerbini.