TRIESTE – «Vorrei preannunciare in quest’Aula che, d’intesa con il presidente del Consiglio, ho deciso di nominare un inviato speciale dell’Italia per l’Imec che sarà l’ambasciatore Francesco Maria Talò, a cui intendo dare l’indicazione di focalizzarsi, non solo sugli aspetti politici, ma anche su quelli legati al rafforzamento dell’export lungo la direttrice indo-mediterranea della Via del Cotone».
Queste le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ieri alla Camera a un’interrogazione (proposta da un parlamentare della Lega) sulla partecipazione dell’Italia allo sviluppo del corridoio infrastrutturale Imec (India-Middle East-Europe Corridor) per l’interscambio commerciale tra gli Stati Uniti d’America, l’Europa e l’India.
Una nomina richiesta a gran voce dal mondo imprenditoriale legato al porto di Trieste, che si candida a diventare il gateway per l’Europa centrale e soprattutto orientale prorpio a servizio dei nuovi collegamenti, ancora tutti da costruire.
Non è un caso che proprio di questo si era parlato martedì sera al convegno organizzato dal Propeller Club di Trieste, dove la necessità di un “portavoce” governativo per l’Imec era stato chiesto anche dai ricercatori intervenuti all’incontro.
Del resto proprio gli operatori del territorio, guidati da Francesco Parisi, si sono già organizzati per promuovere l’iniziativa, nata da un memorandum d’intesa siglato nel 2023. Di “Trieste Summit”, peraltro, fa parte lo stesso Francesco Talò, a riprova delle ottime intenzioni dell’associazione.

Nel descrivere il Corridoio economico e logistico che collegherà Italia e India passando per il Medio Oriente, il ministro Tajani ha parlato di un «… vero e proprio ponte indo-mediterraneo verso il Pacifico», anticipando che ne parlerà con i suoi interlocutori indiani già la prossima settimana, durante una missione a Nuova Delhi per approfondire il partenariato sia politico che economico con l’India.
Tajani ha anche espresso la volontà di riunire anche le imprese in un forum di dialogo imprenditoriale, scientifico e tecnologico. «La Via del Cotone – ha aggiunto Tajani utilizzando ancora la definizione che si vuole però sostituire – può avere importanti ricadute positive per il nostro Paese, per le aziende, per il sistema portuale, penso a Trieste, snodo centrale di questo corridoio logistico, dove sono stato la scorsa settimana, e per la nostra proiezione economica e geopolitica come crocevia nel Mediterraneo».