VENEZIA – Il Consiglio comunale di Venezia ha dato il via libera nei giorni scorsi al progetto di ampliamento della Cereal Docks a Porto Marghera.
Il gruppo industriale veneto che opera nel settore della prima trasformazione agro-alimentare ha intenzione di sviluppare gli insediamenti nella prima zona industriale (acquisiti nel 2011 dalla multinazionale Bunge), con investimenti del valore di 80 milioni per il raddoppio della capacità produttiva. L’impianto è strutturato per ricevere e trasformare semi di soia provenienti da diverse aree del mondo, in primis dal nord e sud America.
L’azienda per esigenze commerciali ed operative ha necessità di aumentare la capacità di stoccaggio dello stabilimento di Marghera del 50% rispetto alla situazione attuale, attraverso la realizzazione di sei silos per il contenimento delle materie prime in arrivo, con altezza di 69 metri e una superficie complessiva di 570 metri quadrati. La maggior capacità di stoccaggio renderà possibile l’utilizzo di navi di maggiori dimensioni (fino alle Panamax da 55mila tonnellate) diminuendo di quasi il 50% il numero di viaggi transoceanici per l’approvvigionamento dei semi, rispetto alle navi da 30mila tonnellate oggi utilizzate.
Il Consiglio comunale ha autorizzato la procedura di “Sportello unico” per il progetto edilizio in deroga all’articolo 25 delle Norme di attuazione della Vprg per Porto Marghera e ha dato mandato all’Area Sviluppo del Territorio e Città Sostenibile di sottoscrivere in forma di atto pubblico la “Convenzione di attuazione”.

Cereal Docks ha chiuso il 2024 con un fatturato di 1,39 miliardi di euro, spinto dalla solida base nel settore core (ingredienti per la nutrizione animale) e da un’accelerazione nella diversificazione negli ingredienti per l’industria alimentare.
I risultati economici del Gruppo, con una crescita media annua (CAGR) dell’11,21% dal 2021, riflettono la strategia di sviluppo intrapresa nell’ultimo triennio, con volumi di vendita che hanno raggiunto 2,9 milioni di tonnellate. In crescita anche la quota dell’export, ora al 15% del fatturato, a conferma del posizionamento di Cereal Docks nei mercati europei ed extra-europei.
«Il 2024 ha segnato la conclusione positiva della prima fase di un percorso avviato tre anni fa da Cereal Docks, incentrato sulla transizione da “alimentare” a “nutrire” e da “commodity” a “ingredienti”. Un percorso che ha visto il consolidamento del core business del Gruppo nel settore feed, contestualmente ad una diversificazione del nostro portafoglio con prodotti innovativi, ad esempio, nel settore food» ha commentato Mauro Fanin, presidente del Gruppo Cereal Docks.