TRIESTE – Le autorità svedesi hanno sequestrato ieri una nave sospettata di aver danneggiato un cavo dati sottomarino che scorre sul fondo del Mar Baltico fino alla Lettonia.
La Vezhen, portarinfuse battente bandiera maltese, è ora ancorata al largo del porto svedese di Karlskrona.
L’autorità giudiziaria svedese sostiene che una prima indagine ha evidenziato le prove di un sabotaggio: avviata un’inchiesta che coinvolge polizia, esercito e la Guardia costiera svedesi.
Nella giornata di oggi però, la compagnia di navigazione bulgara Navigation Maritime Bulgare, che gestisce la Vezhen, ha spiegato che che una delle ancore della nave è caduta sul fondale marino a causa del forte vento e che non vi era alcun intento doloso.
Il primo ministro lettone Evika Silina ha detto che il suo Paese sta lavorando a stretto contatto con la Svezia e la Nato per rispondere all’incidente.
Il cavo appartiene all’emittente statale lettone LVRTC, che in una nota ha dichiarato che si sono verificate “interruzioni nei servizi di trasmissione dati”, ma che gli utenti finali non ne saranno per lo più interessati.

Un mese fa, la NATO ha lanciato una nuova missione nel Mar Baltico in risposta ai ripetuti attacchi ai cavi elettrici e delle telecomunicazioni sottomarini, alcuni dei quali sono stati attribuiti alla Russia.

Sebbene la Russia non sia stata direttamente individuata come responsabile del danno al cavo, la NATO ha annunciato che intensificherà il monitoraggio della “flotta ombra” di Mosca, ovvero navi senza una chiara proprietà utilizzate per trasportare prodotti petroliferi sottoposti a embargo.
A fine 2024, la polizia finlandese, infine, aveva annunciato indagini per verificare se una nave russa fosse coinvolta nel sabotaggio di un cavo elettrico che collega Finlandia ed Estonia.