TRIESTE – Il capitano della portacontainer Solong è stato arrestato ieri con l’accusa di omicidio colposo dopo la collisione con la petroliera Stena Immaculate, avvenuta a circa 10 miglia al largo della costa dello Yorkshire orientale.
Sempre a seguito dell’incidente, un marittimo risulta disperso.
Sono state invece smentite le notizie circolate ieri in merito ad un carico pericoloso (cianuro di sodio) che sarebbe stato tra i container della Solong. Attualmente, anche a causa dell’evaporazione durante l’incendio del carburante per jet trasportato dalla petroliera, non paiono esserci pericoli per l’ambiente o per i residenti sulla costa.
L’incendio risulta sotto controllo e senza fiamme visibili, mentre è ancora da valutare la causa dell’impatto, mentre la Stena Immaculate si trovava all’ancora.
I medi inglesi presenti sul posto hanno intanto raccolto la testimonianza di uno dei membri dell’equipaggio della petroliera, che ha confermato che la Stena era ancorata nel punto in cui è avvenuta la collisione e aveva trasmesso le sue coordinate. Le navi in zona, quindi, avrebbero dovuto conoscere la sua posizione. Secondo la testimonianza inoltre, la Solong non si sarebbe fermata immediatamente dopo la collisione, continuando a spingere scontro con la Stena, come se non ci fosse nessuno in plancia al momento dell’impatto.
Il marittimo ha anche raccontato di come le procedure di evacuazione, durate complessivamente mezz’ora, siano state eseguite correttamente dall’equipaggio della petroliera che, dopo un primo tentativo, ha capito di non poter spegnere l’incendio in autonomia.