TRIESTE – Le crisi regionali del Mar Rosso e di Israele sono costai all’Egitto circa sette miliardi di dollari provenienti dal Canale di Suez.
Lo ha comunicato nei giorni scorsi lo stesso presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, spiegando come, nel corso del 2024, il forte calo di passaggi di navi abbia avuto come conseguenza una diminuzione delle entrate pari al 60%.
I ricavi derivanti dalla via d’acqua, porta di accesso alla rotta più breve tra Europa e Asia, sono crollati da quando gli Houthi hanno iniziato ad attaccare le navi nel Mar Rosso nel novembre 2023, in quella che loro stessi definiscono una dimostrazione di solidarietà verso Hamas per quanto sta succedendo nella striscia di Gaza.
Gli Houthi hanno effettuato un centinaio di attacchi, costringendo le compagnie di navigazione a deviare le navi verso rotte più lunghe con il periplo dell’Africa, interrompendo il commercio globale con ritardi nelle consegne e un aumento dei costi.

Oggi, intanto, l’Egitto ha dichiarato di aver testato con successo un nuovo passaggio lungo 10 chilometri all’estremità meridionale. L’Autorità del Canale di Suez ha spiegato che, durante una prova, due navi hanno attraversato un nuovo tratto della sezione bidirezionale del canale senza incidenti.
Dopo l’incagliamento della nave portacontainer Ever Given nel 2021, che ha bloccato per sei giorni questa importante via d’acqua, l’Egitto ha accelerato i piani per estendere il secondo canale nel tratto meridionale del canale e ampliare quello esistente.
Sempre secondo l’Authority, l’ultima espansione estende la lunghezza totale della sezione bidirezionale del canale a 82 chilometri dai precedenti 72. Il canale è lungo complessivamente 193 chilometri. L’espansione dovrebbe aumentare la capacità del canale di 6-8 navi al giorno, migliorando la capacità di gestire potenziali emergenze.
All’inizio di quest’anno, inoltre, l’Egitto ha dichiarato di avere iniziato a valutare un ulteriore progetto di ampliamento, separato dall’estensione del canale di 10 chilometri.