TRIESTE – Manutenzioni annunciate, incidenti e chiusure programmate stanno mettendo a dura prova la rete ferroviaria utilizzata dai porti di Trieste e Capodistria.
Che sarebbe stata un’estate di passione non è purtroppo una novità, e gli operatori ferroviari, dopo avere affrontato con successo la chiusura della direttrice su Tarvisio, attendono ora i disagi che saranno causati dall’interruzione (ad iniziare da novembre) del passaggio attraverso in Tauri, lungo la rete austriaca.
Adriafer, in particolare, sta vivendo un situazione di assestamento. La società che cura le manovre ferroviarie dei porti di Trieste e Monfalcone, dopo essere diventata impresa ferroviaria resta senz’altro in salute, ma il primo semestre del 2024 non l’ha lasciata indenne da qualche sofferenza: manovre in calo a causa del calo di traffici. A luglio (-23% di treni), poi, hanno pesato le giornate di sciopero (quattro invece di due come negli altri porti italiani) e la chiusura di Tarvisio.
Nei primi sette mesi del 2024 sono stati movimentati circa 4200 treni.
La chiusura della Pontebbana è stata gestita spostando i treni sul Brennero, un’operazione riuscita e che ha evitato situazioni di crisi, grazie alla disponibilità del personale in forza a Adriafer.
Nei prossimi mesi, il problema si sposterà oltreconfine: a novembre è attesa chiusura Tauri (probabilmente per sei mesi). Non ci sono previsioni, è difficile capire come varranno assorbiti gli aumenti di chilometri (per aggirare il tunnel) e di tariffe. Problemi che dovrà affrontare anche il porto di Capodistria. Altre limitazioni saranno causate dai lavori sui binari di Campo Marzio a Trieste, con chiusure programmate di quattro ore notturne. Al tutto sono da aggiungersi i lavori anche sulla rete ferroviaria in Germania, almeno fino al 2027.
Il sistema, però, pare sia in grado di assorbire le difficoltà. Alpe Adria – società di logistica del Friuli Venezia Giulia, impegnata anche nei circuiti internazionali – ha retto bene, nonostante la chiusura di Tarvisio. I treni legati al traffico Ro- Ro dalla Turchia stanno procedendo regolarmente, e più in generale si può sostenere che il mercato non è in contrazione.
Gli operatori ferroviari si stanno già attrezzando con mute di carri aggiuntivi e altre azioni di mitigazione delle criticità.

«Stiamo cercando di dare al sistema tutte le possibilità per essere operativo nonostante le criticità, sia interne che esterne. Lo facciamo sobbarcandoci le onerosità. Crisi geopolitiche e situazioni locali mettono sotto stress le possibilità di manovra sul nodo portuale e logistico» conferma Maurizio Cociancich, amministratore delegato di Adriafer.
Nei giorni scorsi, tuttavia, è tornata alla ribalta, con un appello congiunto di Fermerci e Fercargo, la questione delle difficoltà che stanno attraversando le imprese ferroviarie, bisognose di un “supporto esterno”.
«Imprese ferroviarie e operatori di manovra sono in estrema difficoltà, stiamo andando incontro a probabili bilanci in negativo e quindi a problemi per la ripresa. Se si taglia capacità, poi è difficile riacquisirla in poco tempo. Per un locomotore si attende un anno e lo stesso per formare un macchinista. Si rischia così di rallentare la transizione modale». L’aumento di camion su strada, per sopperire a queste difficoltà, si dovrà inoltre scontrare con la carenza di autisti.
«Servono circa 90 milioni di euro per supportare il comparto» aggiunge Cociancich, facendo riferimento all’allarme di Fermerci e Fercargo.

Anche il porto di Capodistria, come già segnalato su queste pagine, non se la passa bene dal punto di vista della movimentazione ferroviaria. Lo ribadisce in questi giorni anche Metrans, società intermodale di HHLA.
Oltre a segnalare uno stop (per fortuna limitato ad una giornata) al porto di Fiume a causa di un’incidente lungo la linea, l’azienda ha evidenziato la lentezza del traffico ferroviario sull’intera infrastruttura slovena, con ritardi di oltre 24 ore. “Per questo motivo, siamo stati costretti a riorganizzare i nostri treni da/per Capodistria e a cancellare 4 coppie di treni” si legge in una nota di qualche giorno fa da parte di Metrans.