TRIESTE – Due ricorsi e una lettera al ministero delle Infrastrutture e Trasporti gravano sulla procedura di concessione per la A22 del Brennero.
I due ricorsi al Tar del Lazio erano stati presentati nei giorni scorsi da Autostrade per l’Italia (gestore della A1 Milano-Napoli e della A14 Bologna-Taranto) e dell’associazione dei consumatori Adusbef.
Ora è anche l‘Aiscat (l’associazione delle concessionarie di autostrade e trafori) a mettersi in gioco, spedendo una lettera al ministro Salvini e al presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti Nicola Zaccheo.
Nella lettera Aiscat giudica il bando di rinnovo contrario alle regole europee, puntando il dito soprattutto sul diritto di prelazione dell’attuale concessionario, cioè di Autobrennero.
Il diritto di prelazione consentirebbe alla stessa Autobrennero (nel caso in cui l’offerta presentata non le consentisse di aggiudicarsi la gara) di presentare un’offerta che uguagli quella del vincitore.
A fine dicembre il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha pubblicato il bando di gara per la concessione (per cinquant’anni) dell’autostrada A22 del Brennero.
Autobrennero spa (attuale gestore della tratta), avendo presentato una proposta di project financing, dovrebbe dunque mantenere il diritto di prelazione su eventuali controproposte. In gioco ci sono investimenti per oltre 9 miliardi di euro.
L’obiettivo del bando è anche quello di realizzare una «Smart Highway», azzerando sia gli incidenti che l’impatto ambientale. Per raggiungerlo, sarà necessario digitalizzare l’intero tratto stradale), operare la transizione ecologica con mobilità green e salvaguardia degli ecosistemi, attuare una sinergia con i trasporti locali, utilizzare l’economia circolare per i rifiuti e integrare i servizi per i viaggiatori come parcheggi e aree di sosta.