TRIESTE – Il Tribunale amministrativo del Veneto ha dato ragione all’Autorità di sistema portuale di Venezia in uno dei contenziosi che la vede opposta al Comune.
Si tratta, in particolare, dell’annullamento delle delibera di Giunta “Variante al Piano di Recupero di iniziativa pubblica denominato Area Sirma-Boschetto” in via della Meccanica a Porto Marghera, del 29 settembre 2022.

Secondo l’Authority il Piano andava annullato perché approvato dal Comune senza coinvolgere l’Autorità portuale, che invece ha competenza pianificatoria su quell’area. Un’area sulla quale sorgerà il nuovo terminal per automobili, con una recente richiesta di concessione da parte della Vezzani spa.

Il Piano del Comune aveva lo scopo di dare nuova conformazione alla zona “Sirma-Boschetto” prevedendo nuovi lotti edificatori ed una serie di opere di urbanizzazione necessarie all’insediamento delle future attività produttive. L’intenzione era quella di “ricollocare nel territorio veneziano alcune attività produttive impropriamente collocate nel territorio” e trasferire ed insediare attività artigianali e di autotrasporto/logistica.
Secondo l’Authority, assistita dallo Studio Zunarelli, il vincolo derivante dal Piano di recupero, oltre a ledere la competenza esclusiva della stessa Autorità portuale, si sovrappone ad un’altra area di competenza, incidendo inevitabilmente sulla viabilità portuale e ostacolando la realizzazione di un’importante opera pubblica, finanziata dal PNRR: il progetto di adeguamento ferroviario e stradale del nodo di via della Chimica a Porto Marghera, che prevede il raddoppio del fascio di binari che corre lungo il lato ovest dell’area “Sirma-Boschetto”.

Nell’accogliere il ricorso dell’Autorità di sistema portuale, i giudici amministrativi hanno citato la giurisprudenza del Consiglio di Stato e della Corte costituzionale per ribadire come il Piano regolatore portuale sia un piano territoriale di rilevanza statale che rappresenta “l’unico strumento di pianificazione e di governo del territorio nel proprio perimetro di competenza; e nella pianificazione di tale perimetro (aree portuali e retro-portuali) ha esclusiva competenza l’Autorità di sistema, che acquisisce il solo parere di Regione e Comune sulla coerenza con la pianificazione delle aree contigue”.
“Le disposizioni in materia, tanto singolarmente quanto nel loro complesso, assegnano preminenza al piano regolatore portuale nel suo rapporto con i piani urbanistici generali” scrive ancora il Tar nella sentenza depositata ieri.