TRIESTE – Primo semestre 2024 con il segno meno per il porto di Venezia: -6,5% per il totale delle tonnellate movimentate e -5,9% per i Teu. In crescita lo sclo di Chioggia.
I dati risultano influenzati in particolare, fa notare l’Autorità di sistema portuale, dal drastico calo della movimentazione di carbone (quasi 500mila tonnellate in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), attribuibile alle politiche europee e nazionali relative alla transizione energetica dell’economia. Rientra invece in un quadro generale di andamenti ciclici il lieve calo del settore siderurgico.
Crescono del 6% i Ro-Ro confermando il vivace interscambio commerciale Intramed mentre, sempre nel primo semestre 2024, i container sono in calo (-5,9% Teu), a causa della crisi di Suez che ha fortemente penalizzato il settore nei primi mesi dell’anno corrente: -26,9% a gennaio. Proprio nel settore container, tuttavia, sembra ch il trend si sia modificato, come testimonia la ripresa del secondo trimestre (aprile/giugno).
In aumento il traffico crocieristico (+13,8% rispetto al primo semestre 2023), in particolare per quanto riguarda la modalità “home port”, con oltre 214mila passeggeri (cui si aggiungono i circa 23.500 di Chioggia).
In ripresa il porto di Chioggia che segna un +33,7% nelle tonnellate movimentate (quasi 359 mila nel primo semestre 2024), attribuibile in particolare ai buoni risultati delle rinfuse solide (+20,7%) e delle merci varie in colli (+70,4%).
“È vero che l’industria pesante veneta e del nord Italia riporta ancora difficoltà nelle transazioni con la Russia – dovute anche alla “guerra” dei sistemi di pagamento – che rimane comunque il mercato di approvvigionamento più conveniente rispetto alle alternative, quali il sud America; tuttavia, il dato del siderurgico viene statisticamente confrontato con lo stesso periodo del 2023, semestre in cui le rinfuse siderurgiche avevano fatto registrare un valore record – per quanto riguarda la serie storica almeno degli ultimi cinque anni – assestandosi quindi, per il 2024, su valori mediamente nella norma” si legge in una nota dell’Authority.
Quanto alle altre tipologie di merce, l’agroalimentare si dimostra in sostanziale equilibrio tra una perdita di 213mila tonnellate nella movimentazione di cereali e un aumento di traffici di derrate alimentari e mangimi equivalenti a oltre 203mila tonnellate.
In leggera crescita (+2,1% sul semestre) i prodotti petroliferi che invertono la tendenza negativa registrata nel 2023.