TRIESTE –Troppi ritardi, difficoltà di entrata e uscita dai terminal del porto di Trieste e in particolre dalla Piattaforma logistica. È sfociata in un tavolo tecnico per ridiscutere l’intero sistema degli accessi al porto di Trieste, la protesta degli autotrasportatori che già da tempo covava nei malumori degli autisti.
Anche se le questioni da risolvere sono molteplici, spiega Rita Rapotez, presidente della categoria trasporti di Confartigianato Fvg, il focus è ora sulla Piattaforma logistica gestita da HHLA Plt Italy.
La crescita del traffico al terminal, con le ultime novità di Grimaldi e Maersk, ha reso a tratti insopportabile, per gli autotrasportatori, la gestione delle entrate e delle uscite. «Siamo arrivati al punto che qualcuno ha rinunciato a servire Plt – spiega Rapotez, anche a capo di un’azienda di autotrasporto – oppure ha iniziato ad applicare sovratariffe ai clienti, con tutte le difficoltà del caso laddove ci sono contratti già sottoscritti. Va garantita la sicurezza agli autisti e il mantenimento dei costi, perché le attese sono tempi morti».
La novità, considerato che non è la prima volta che l’autotrasporto locale lamenta difficoltà di gestione nei vari terminal, è che la protesta ha coinvolto anche gli iscritti di Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) e Anita, Associazione Nazionale Imprese Trasporti Automobilistici, ramo di Confindustria e della quale fa parte anche Autamarocchi.
In realtà il percorso è iniziato già da febbraio, a seguito di congestioni, rallentamenti, soste e tutto ciò che sta impedendo agli autotrasportatori di svolgere adeguatamente il proprio lavoro.
«Abbiamo chiesto e ottenuto un Tavolo tecnico con vertici dell’Autorità portuale agli inizi di aprile, con lo scopo di monitorare situazione. Riteniamo che l’Authority – continua Rapotez – possa fare da garanzia nel risolvere il problema come è successo in altre occasioni. Ora la priorità è la Piattaforma logistica, perché le navi di Grimaldi e Maersk hanno fatto salire i tempi di attesa in maniera allucinante. Bisogna capire cosa ha intenzione di fare il gestore del terminal. Presto sarà cercata una soluzione con due corsie di entrata e due di uscita, ma credo che in questo caso si tratti anche di problematiche operative interne. Finora abbiamo subito, ma tirando le somme la situazione si è aggravata. C’è preoccupazione tra tutti gli operatori, sono soltanto tra i trasportatori».
Non restano esclusi dalle problematiche, aggiunge la rappresentante di Confartigianato, anche gli altri terminal, i cui rappresentanti sono stati coinvolti nell’incontro con l’Autorità di sistema portuale.
«Per Trieste marine terminal (al Molo VII, terminal container, ndr) fino a qualche anno fa c’erano grossi problemi, ma il processo di verifica già avviato – continua Rapotez – è estremamente utile: se l’autista segnala ritardi, TMT ha il monitoraggio della situazione. Anche se talvolta i problemi riguardano il Varco 4, quello di accesso al porto. Da Samer Seaports (terminal Ro-Ro del traffico con la Turchia, ndr) ci si auspica che il processo di collaborazione sia avviato il prima possibile».
L’atteggiamento però, specifica la rappresentante degli autotrasportatori, resta quello di risolvere il problema senza perdere traffico, obiettivo che accomuna le parti in causa.