TRIESTE – L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale ha deciso di aumentare del 50% le tasse portuali ed erariali per le merci imbarcate e sbarcate nei Punti franchi del porto di Trieste.
La decisione arriva dopo l’annullamento del decreto che ipotizzava aumenti superiori al 100% e la discussione con gli operatori portuali le cui istanze sono state portate avanti da Confetra Fvg e dagli spedizionieri di AsptAstra. Dall’aumento resta escluso lo scalo di Monfalcone (dove non esiste il regime di Punto franco).
Le nuove tasse entrano in vigore dal 1 luglio ed escludono, come già fatto in prima battuta, il traffico di petrolio greggio (perché già assoggettato ad aumenti in precedenza).
Sarà del 20%, invece, l’addizionale (calcolata sulle aliquote maggiorate delle tasse portuali e non sulle tonnellate in assoluto) sempre per le merci nei Punti franchi. In questo caso si tratta di una specie di “tassa di scopo”, per sostenere i compiti di vigilanza e i servizi di sicurezza da parte dell’Authority. Esclusi anche in questo caso i traffici di “olii minerali e loro derivati”. L’addizionale entrerà in vigore il 2 luglio e avrà scadenza il 31 dicembre.

«È stato un percorso di confronto su obiettivi ed esigenze dell’Autorità portuale, in relazione ai costi a carico su settori strategici e della security. Il tutto – ha spiegato il Commissario dell’Authority, Vittorio Torbianelli – anche in una situazione di equilibrio tra le nostre esigenze e quelle degli operatori, che abbiamo attentamente vagliato. La proposta è oggi più equilibrata di quella precedente e tiene in considerazione, per l’appunto, alcune proposte degli operatori, in particolare su alcune tipologie di merci»
«L’Autorità di Sistema Portuale ha valutato gli elementi che avevamo portato alla sua attenzione e ha di conseguenza deciso di aumentare le tasse sulle merci imbarcate e sbarcate presso il porto franco internazionale di Trieste, mantenendole comunque inferiori a quelle degli altri porti nazionali. Confidiamo quindi che tale aumento non determini riduzioni di traffico. Viene introdotta una tassa temporanea di scopo che ci dovrebbe permettere di completare la digitalizzazione dei processi di entrata e di uscita ai porti di Trieste e di Monfalcone, con significativo risparmio di tempi ai varchi portuali. Infine è stata recepita la nostra richiesta di non aumentare le tasse portuali sulle merci in transito al porto di Monfalcone, che per tipologia e valore unitario avrebbero risentito fortemente di un aumento» ha commentato Stefano Visintin, presidente di Confetra Fvg.