TRIESTE – Nel 2024, il Gruppo Luka Rijeka e la società Adriatic gate container terminal nel porto di Fiume hanno registrato un traffico complessivo di 6.127.900 tonnellate, il -2%, rispetto all’anno precedente. In aumento però i Teu al terminal container: +6% con oltre 409mila twenty equivalent unit.Il traffico di rinfuse nel porto croato ha raggiunto 1.269.274 tonnellate, registrando un calo del 9% rispetto al 2023. Una contrazione dovuta principalmente alla riduzione delle esportazioni di cereali. In calo anche nella movimentazione di rottami metallici, a causa della diminuzione dei prezzi sul mercato di destinazione (Turchia) e della limitata capacità di stoccaggio, dovuta ai lavori infrastrutturali in corso al terminal.
Le merci varie hanno subito una diminuzione del 13%, a seguito della contrazione della produzione europea, in particolare dell’acciaio, e della conseguente minore esportazione verso i mercati internazionali.
Nel settore del traffico containerizzato, si registrato aumenti sia nel tonnellaggio (4.037.336 tonnellate rispetto ai 3.816.194 del 2023), che nel numero di Teu, con Agct che ha abbondantemente superato i 400mila Teu: 409.415 contro i 385.794 del 2023 per un aumento del 6% su base annua.

Sul fronte finanziario, nel 2024 il Porto di Rijeka ha generato ricavi operativi per 30,669 milioni di euro, con una diminuzione del 10% rispetto ai 34,234 milioni di euro del 2023. Il calo dei ricavi è stato determinato dalla riduzione dei volumi di cereali e rottami di ferro nel settore delle rinfuse, nonché dei prodotti metallici tra le merci varie.
Complessivamente, il Gruppo Luka Rijeka ha registrato ricavi per 40,267 milioni di euro, segnando un calo del 2% rispetto ai 41,112 milioni di euro dell’anno precedente.
Il contributo di Adriatic gate container terminal ai profitti del gruppo è stato di 9,565 milioni di euro, con un incremento del 39% rispetto ai 6,859 milioni di euro del 2023. A fronte del calo dei ricavi, il Gruppo ha ridotto le spese operative del 3%, con una significativa contrazione dei costi dei materiali (-23%), mentre i costi del lavoro sono aumentati del 10% a causa dell’incremento salariale dei dipendenti. Le spese finanziarie di Luka Rijeka sono diminuite del 19% e il totale delle spese operative del Gruppo è sceso del 4%, evidenziando una razionalizzazione dei costi. Il risultato finanziario è stato positivo, con un utile di 9,081 milioni di euro nel 2024, in crescita del 6% rispetto agli 8,539 milioni di euro registrati l’anno precedente.

Secondo il report di Luka Rijeka, l’invasione russa dell’Ucraina e le sanzioni imposte a Mosca hanno avuto un impatto sull’economia globale, europea e croata, influenzando indirettamente le attività del Porto di Rijeka. La crescita economica delle principali economie dell’UE è rallentata, con una conseguente revisione al ribasso delle previsioni per il PIL croato. L’interruzione delle operazioni nei porti del Mar Nero ha comportato significative perturbazioni nei flussi di traffico, rendendo necessaria la ricerca di rotte alternative. Gli effetti secondari del conflitto si sono manifestati anche nell’aumento dei costi energetici, nei problemi di approvvigionamento dei prodotti alimentari e nell’aumento del tasso d’inflazione, con ripercussioni sui costi operativi del porto. La società prevede di monitorare attentamente i costi e di adottare decisioni rapide per migliorare l’efficienza e la redditività.
Un’ulteriore sfida per il porto di Fiume, così come per gli altri scali del Nord Adriatico, è rappresentata dalla crisi nel Mar Rosso, che ha costretto molte compagnie di navigazione a deviare le proprie rotte attraverso il Capo di Buona Speranza, aumentando i tempi di viaggio e i costi di trasporto. Le ripercussioni di questa crisi sono difficili da prevedere, ma l’impatto dipenderà dalla durata delle restrizioni alla navigazione e dalla volontà degli operatori di mantenere le attuali linee di traffico.