TRIESTE – Mentre continua lo sciopero a oltranza a Porto Marghera da parte dei lavoratori dell’Articolo 17, il previsto incontro di ieri pomeriggio con i sindacati è saltato a causa di un malore del presidente dell’Authority, Fulvio Lino Di Blasio.
Sia Di Blasio che una funzionaria dell’Autorità portuale, con due diverse ambulanze (via mare), sono stati trasportati all’ospedale dopo un violenta discussione proprio poco prima che iniziasse il succitato incontro.
Pare che le condizioni di entrambi (dimessi dal nosocomio) non destino preoccupazione. L’episodio si inserisce in un’altra questione, oltre a quella del bando per la ricerca del nuovo soggetto fornitore di lavoro temporanea, che riguarda la gestione del personale dell’Authority.
Proprio in merito alla vertenza in atto sul personale interno, i sindacati regionali di categoria di Uil e Cgil, per bocca di Andrea D’Addio (Uiltrasporti), fanno sapere che «Il maremoto al Porto di Venezia non ha interessato le sole banchine ma, con la gestione Di Blasio–Scardino, si è esteso, oramai da tempo, anche agli stessi uffici dell’Autority. Pare, infatti, che nell’ultima assemblea dei lavoratori, indetta dalle sigle UIL Trasporti e Filt CGIL e tenutasi il 10 ottobre scorso, sia stato deciso a larga maggioranza dei presenti di mantenere lo stato di agitazione precedentemente proclamato. L’insofferenza cresce molto tra i dipendenti dell’AdSP che hanno affermato di lavorare come se non ci fosse una guida, assumendosi ormai molte più responsabilità del dovuto per non compromettere l’operatività del porto.
Sono diversi i dipendenti che hanno segnalato evidenti situazioni di disagio, conseguenti a scelte amministrative discutibili, anche nella gestione del personale dipendente, colpito dal clima di forte stress e disagio che continua a registrarsi da quando il Segretario generale Antonella Scardino ha preso in mano le redini della macchina organizzativa, a novembre 2021».
«Si contesta altresì un evidente assenteismo dei due vertici impegnati più a garantire la presenza ad eventi pubblici che negli uffici dei locali di Santa Marta, dove le questioni di rilievo da affrontare sono parecchie, a partire dalla concessione con VTP fino alla gestione del MOSE che rischia di compromettere totalmente l’operatività dello scalo veneziano. I dipendenti denunciano ormai da tempo la mala gestio anche al comitato di gestione e al ministero competente» conclude D’Addio.