TRIESTE – Gli investimenti delle Acciaierie Bertoli Safau (Abs) a Pozzuolo del Friuli aumenteranno in maniera importante il numero di treni sul nodo di Udine: Regione Friuli Venezia Giulia vuole correre ai ripari con un nuovo piano ferroviario.
L’imponente piano di sviluppo delle acciaierie Abs, infatti, porterà a triplicare il numero di treni in transito da e per lo stabilimento, con la conseguente necessità di un parallelo rafforzamento del contesto ferroviario di infrastruttura pubblica. «Per questo promuoveremo a breve un tavolo di confronto al ministero delle Infrastrutture attorno a cui riunire tutti i player interessati: Rfi, Confindustria, Cosef, aziende» ha spiegato oggi l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante.
Stamattina l’incontro nella sede di Abs a Pozzuolo del Friuli, al quale hanno partecipato Marco Di Giacomo, amministratore delegato dell’azienda, Anna Mareschi Danieli, per il Gruppo Danieli e per Confindustria, Marco Bruseschi per il Cosef, oltre ai componenti tecnici.

L’Abs prevede un piano di investimenti nell’arco 2023-2028 di oltre 800 milioni di euro con l’obiettivo primario di rendere l’azienda sempre più sostenibile e preparata ad affrontare un mercato complesso e globalizzato. Tale piano di sviluppo prevede la realizzazione di una nuova linea produttiva e svariati interventi sul sito esistente che concorreranno ad incrementare la verticalizzazione produttiva oltre alla capacità produttiva del sito di Cargnacco, sino ad oltre 2 milioni di tonnellate di acciai lunghi speciali.
L’impegno dell’azienda è allineato alle normative nazionali ed europee sulla decarbonizzazione. L’obiettivo primario è quello di minimizzare l’impatto ambientale riducendo i flussi di materiale su gomma e massimizzando quelli ferro. Questa strategia vedrà l’azienda triplicare i volumi movimentati a mezzo treno. Questa crescita prevede degli investimenti già in corso in raccordi ferroviari all’interno dello stabilimento e un’infrastruttura relativa al nodo di Udine che possa supportare tali sviluppi sia a regime sia nella fase di realizzazione delle nuove opere previste da Rfi.

«Per l’entità delle risorse messe in campo da Abs e dal Gruppo Danieli è evidente che siamo di fronte ad infrastrutture strategiche che richiedono un adeguamento della rete ferroviaria che afferisce al nodo di Udine. In particolare, il futuro scalo di Cargnacco, che entrerà a pieno regime con la dismissione dei binari di Udine Parco, deve avere la capacità di assorbire l’attuale carico di mezzi – ha evidenziato Amirante – più lo sviluppo atteso da Abs nei prossimi anni. Oltre al tema degli investimenti va dunque valutato, congiuntamente tra tutti gli attori interessati, anche il cronoprogramma dei lavori».
A queste opere si aggiungono quelle già in cantiere o programmate dal Cosef tra Udine e Pavia di Udine che includono due binari (quasi conclusi e pronti per il collaudo), altri tre binari progettati e da appaltare, che si prevede saranno pronti nel primo trimestre del 2026, ulteriori cinque binari in progettazione.