TRIESTE – Il problema esiste, ma si stanno già mettendo in atto soluzioni per migliorare la situazione, in attesa che nuovi radicali interventi consentano di gestire l’aumento di traffico senza procurare disagi al flusso di merci in entrata ed in uscita dal terminal.
È questa la posizione dell’Autorità portuale di Trieste e di HHLA Plt Italy in merito alla questione dei camion in entrata e in uscita dalla Piattaforma logistica. Le associazioni di categoria degli autotrasportatori, nelle scorse settimane, avevano chiesto e ottenuto una serie di incontri per affrontare la situazione definita insostenibile, che in realtà riguarda in parte anche gli altri terminal dello scalo del Friuli Venezia Giulia, dove la questione era già stata affrontata con successo negli anni scorsi.

Non nasconde la portata del problema il Commissario dell’Authority, Vittorio Torbianelli: «Il tema è centrale, è stata riconosciuta la criticità. Anche per questo motivo stiamo già intervenendo con un tavolo (che ha coinvolto direttamente i vertici dell’Autorità portuale, ndr) assieme a Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, Capitaneria di porto e Polizia marittima. L’accesso alla Piattaforma logistica avrà a breve un consistente aumento della capacità di deflusso perché verrà realizzato un raddoppio delle piste al gate».
Lo stesso Torbianelli, nel ricordare l’aumento di traffico degli ultimi mesi, anticipa che a breve saranno sentite le associazioni di categoria degli autotrasportatori per annunciare che saranno apportate modifiche al sistema di gestione degli accessi in porto, valutando la situazione nel suo complesso.
«Mi auguro continui il dialogo con gli operatori – continua il Commissario – che comprendiamo sofferenti. Nello specifico della Piattaforma logistica, il sistema di controllo faceva sì che alcuni camion stessero fermi, bloccando tutta la fila. La doppia pista consentirà di smaltire questi elementi di disturbo al flusso. È il massimo che si può fare in questo momento».

In effetti, la conformazione della viabilità verso l’ex Ferriera e in direzione della nuova Piattaforma logistica presenta dei “colli di bottiglia” difficilmente eliminabili. Proprio per questo, nell’ambito del progetto della Stazione di Servola, momentaneamente stoppato, è prevista la realizzazione di un raccordo autostradale che dovrebbe risolvere le problematiche in maniera radicale. Nessuno, nel frattempo, vuole e può permettersi di perdere traffico: sia Ro-Ro che container. Del resto, anche il vicino porto di Capodistria – dove la movimentazione di merci è in costante aumento – soffre di una congestione ormai cronica, con problemi di accesso stradale che si sta tentando di risolvere anche tramite la realizzazione di parcheggi esterni.

«Per quanto riguarda gli altri terminal (Molo VII gestito da Trieste marine terminal e Ro-Ro gestito da Samer Seaports, ndr), anche in questi caso i tempi di attesa sono stati portati all’attenzione da parte degli autotrasportatori. Vogliamo continuare ad essere un porto con servizi di qualità, quindi nei prossimi mesi – conclude Torbianelli – saranno messi in atto interventi per migliorare la situazione. Va migliorato anche il sistema delle ABA (Authorized Buffer Area per gestire il flusso di camion turchi, ndr). Stiamo ridisegnando il percorso, siamo arrivati ad un punto di svolta e stiamo intervenendo in maniera strategica».

Dal canto suo, HHLA Plt Italy ha visto crescere il proprio traffico in maniera importante dal suo insediamento che, ricordano dall’azienda controllata dal colosso di Amburgo, ha già portato i suoi frutti.
“HHLA PLT sta portando nuovo business a Trieste e contribuendo allo sviluppo industriale della città e delle aree circostanti. Si pensi che l’azienda è operativa dal 2021 e chiuderà il 2025 con 250 dipendenti” spiegano dalla società.
Il traffico generato dalle navi Ro-Ro, comprese le ultime aggiunte da Grimaldi lungo l’autostrada del mare con la Turchia, e una delle “antenne” del servizio Gemini con i container di Maersk, hanno contribuito in maniera decisiva ad aumentare la congestione.
La questione non è nuova, ricorda HHLA Plt Italy, pocihè dal 2024 il varco al terminal è oggetto di specifica attenzione da parte delle istituzioni, che hanno attivato una cornice di interventi per migliorarne le prestazioni stradali. “Il dialogo aperto con le istituzioni e gli interventi pubblici attuati da AdsP nell’area di varco, uniti a quelli privati, stanno aiutando Hhla Plt ad elaborare una strategia diversificata e multifattoriale per dare risposta alle complesse sfide attuali ed a pianificare il futuro” proseguono dall’azienda.

Le iniziative in corso riguardano l’ottimizzazione del layout del gate di accesso, l’automazione per velocizzare le procedure, il sostegno all’intermodalità con l’acquisto di due reach stacker all’avanguardia per potenziare le operazioni ferroviarie. “È già in elaborazione un nuovo concetto di gate a 12 corsie, che include la gara PAT per il raccordo autostradale, consentendo al traffico di fluire direttamente dall’autostrada al terminal” ricorda ancora HHLA Plt Italy, proprio in riferimento ai lavori del mega progetto dell’ex Ferriera.
“Il varco è un tema che è molto importante per l’azienda, riconosciamo che la passata configurazione presentava delle criticità, in parte dovute all’aumento del traffico ed ai lavori in corso, ma le nuove iniziative, organizzate e coordinate dall’investimento pubblico, miglioreranno a breve la situazione. Stiamo ponendo molta attenzione su questo tema e abbiamo già iniziato anche sul lato interno ad implementare dei miglioramenti con soluzioni sostenibili e di lungo termine per i nostri clienti e per la comunità locale” conclude una nota della società.