TRIESTE – Si è tenuta oggi a Porto Marghera la cerimonia di inaugurazione dei lavori per il primo stralcio del progetto del futuro terminal container Montesyndial.
La consegna delle aree per la prima fase dei lavori (valore complessivo di 189 milioni di euro) è avvenuta lo scorso marzo da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. La cordata di imprese è composta da Fincantieri Infrastructure Opere Marittime Spa (mandataria con una quota pari al 41,56%), Trevi Spa (22,02%), C.G.X. Costruzioni Generali Xodo Srl (21,92%) e Zeta srl (14,50%).
Le aziende hanno avviato l’opera di infrastrutturazione di una superficie di circa 8,5 ettari, comprendente la banchina e di una fascia di piazzale retrostante (50 metri), l’arretramento di 35 metri dell’attuale sponda del canale per ottenere una larghezza finale di 190 metri, gli escavi del tratto di Canale Industriale Ovest antistante il terminal fino alla quota di -12 metri prevista dal Piano Regolatore Portuale e dal progetto. Il primo stralcio dei lavori sarà completato nel 2026.

Nato come componente onshore di un progetto più vasto che prevedeva anche un terminal offshore, il terminal container di Montesyndial è ora un progetto completamente autonomo e affidato alla gestione commissariale. L’area industriale dismessa ha una superficie totale di 90 ettari, con un fronte di banchina continuo di circa 1600 metri che potrà ospitare navi di classe Panamax, consentendo un traffico annuo fino a 1 milione diTeu. Il progetto – che ha seguito un lungo iter procedurale e autorizzativo al termine del quale sono state conseguite tutte le autorizzazioni necessarie, tra cui i pareri di Valutazione dell’Impatto Ambientale e relativa verifica di ottemperanza – è suddiviso in tre stralci. Oltre al primo, si prevede di realizzarne un secondo, caratterizzato da una piattaforma intermodale dotata di doppio fascio ferroviario che collegherà l’infrastruttura alla rete ferroviaria nazionale. E un terzo, comprendente zone di stoccaggio dei container, viabilità e impiantistica di servizio. Il quadro economico complessivo, rivalutato in base all’aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico-economica e ai prezziari attuali, ammonta a 428 milioni di euro, attualmente finanziati in misura parziale.

«L’avvio dei lavori per il nuovo terminal – ha detto Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – rappresenta un passo significativo verso la riqualificazione e lo sviluppo economico del territorio, con nuove opportunità di lavoro e crescita sostenibile. Il cantiere Montesyndial si impegna a rispettare i più alti standard di sicurezza e sostenibilità ambientale, contribuendo così alla protezione del prezioso ecosistema lagunare. La sua realizzazione favorirà anche la collaborazione tra istituzioni e comunità, consolidando Venezia come polo di innovazione e progresso per guardare con entusiasmo al futuro».
«Grazie al supporto delle istituzioni qui presenti e alle imprese che rappresentano l’eccellenza del nostro Paese, diamo ufficialmente avvio alla realizzazione di una delle opere infrastrutturali più importanti e attese per la portualità veneta e per il tessuto produttivo di tutto il Nordest. Abbiamo creduto fermamente nel progetto del nuovo terminal di Montesyndial – ha spiegato dichiara Fulvio Lino Di Blasio, Commissario Montesyndial e presidente dell’Autorità di sistema portuale – per il quale l’Autorità e la struttura commissariale hanno impegnato più risorse che per qualsiasi altra infrastruttura realizzata finora nei porti lagunari. Siamo sicuri che questa grande area industriale dismessa, bonificata e infrastrutturata, tornerà a creare valore e occupazione. Qui sorgerà un hub intermodale, perfettamente integrato con i corridoi ferroviari europei, capace di gestire fino a 1 milione di Teu, moltiplicando gli attuali traffici di contenitori, settore ad alto valore aggiunto, e contribuendo a rilanciare i nostri porti attraendo investimenti da parte degli operatori, sia tra quelli storicamente insediati a Venezia sia tra nuovi soggetti internazionali».
«In qualità di imprese esecutrici del progetto – ha concluso Claudio Andrea Gemme, presidente di Fincantieri Infrastructure – siamo molto soddisfatti di aver ottenuto questa importante commessa. La realizzazione di quest’opera rappresenterà un passo significativo per lo sviluppo futuro del Porto di Marghera e di Venezia. Il gruppo di lavoro è composto da professionisti altamente qualificati e con una vasta esperienza nel settore. L’obiettivo finale è non solo rispettare le scadenze, ma anche assicurare che l’opera risponda agli standard più elevati di qualità e sicurezza. Siamo consapevoli dell’impatto positivo che questo progetto avrà sull’economia locale e sull’attrattiva internazionale del Porto di Marghera. Per questo motivo mettiamo a disposizione tutto il nostro impegno, le competenze tecniche e le risorse necessarie per contribuire al successo di questa iniziativa strategica».

L'area di intervento a Porto Marghera.

L’area di intervento a Porto Marghera.