TRIESTE – Inizia con una coda polemica la stagione crocieristica di Venezia, che ha preso il via ufficiale nei giorni scorsi al terminl di Fusina.
Venezia terminal passeggeri (Vtp), società che gestisce gli approdi, ha aumentato le tariffe per gli ormeggi “in città”, vale a dire la Stazione marittima e San Basilio. Già a partire da quest’anno serviranno 10mila euro per giorno di sosta, che diventeranno 15mila a partire dal 2026.
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è intervenuto sulla stampa per esprime e il suo disappunto in merito alla decisione e per chiedere lumi al Comitato di gestione dell’Autorità portuale.
Va specificato che la tarfiffa riguarda le navi da crociera più “piccole”, che possono ancora attraversare il Canale della Giudecca, vietato alle navi di maggiori dimensioni che nel frattempo hanno trovato posto a Porto Marghera.
Le nuove tariffe di Vtp dovrebbero spostare di poco la situazione attuale, perché trattandosi di crociere di estremo lusso, l’aumento non è così difficile da digerire. Allo stesso tempo, però, trattandosi di un aumento non concertato, le compagnie di navigazione si sono trovate un extra-costo con i biglietti già venduti.
“L’adeguamento chirurgico di alcune componenti delle tariffe applicate da VTP rispecchia le logiche di sviluppo sostenibile della crocieristica a Venezia e punta a remunerare adeguatamente gli asset oggi disponibili” si legge in una nota stampa di Vtp.
Le tariffe per la crocieristica a Venezia non venivano aggiornate dal 2016. In questi dieci anni e, soprattutto, con l’entrata in vigore del Decreto 103/2021 e l’avvento del Covid, il contesto operativo (terminal e approdi disponibili), il mercato della crocieristica e i numeri (in termini di navi e passeggeri movimentati a Venezia) sono radicalmente cambiati e profondamente diversi rispetto a oggi. Non va dimenticato – spiega ancora Venezia terminal passeggeri – che lo stesso decreto ha cambiato completamente il paradigma della crocieristica a Venezia, trasformando la Marittima e San Basilio nel “salotto buono” della città, da dedicare esclusivamente al segmento di navi di lusso di piccola dimensione, e trasferendo d’imperio a Marghera le altre tipologie di navi (peraltro ulteriormente limitandone le dimensioni).
“È evidente che le tariffe applicate nel 2016 non rispecchiavano più questo nuovo contesto, soprattutto perché non davano la giusta valorizzazione economica e sociale a coloro che oggi possono godere del beneficio di arrivare in centro storico passando per il Canale della Giudecca e del privilegio di utilizzare le banchine di Marittima o di San Basilio” recita ancora la nota di Vtp.
Le navi ammesse al transito in San Marco-Canale della Giudecca dovrebbero contare, nel 2025, circa 100 scali per 13 operatori diversi: circa un terzo degli scali complessivamente operati da Vtp. È probabile inoltre, che questo settore cambierà ulteriormente, andando verso navi di dimensioni leggermente maggiori, con un numero minore di passeggeri ospitati in grandi suite esclusive, offerte sul mercato a prezzi che afferiscono al settore delle vacanze di extra lusso.
“Il dialogo con tutte le istituzioni e gli operatori portuali è sempre stato aperto e franco, e non poteva essere diversamente considerando il profondo cambiamento che VTP e il sistema portuale veneziano hanno dovuto affrontare. Con questo stesso spirito, nel corso di una delle riunioni che si sono susseguite con l’associazione degli Agenti, VTP ha accordato un adeguamento della tariffa per il 2025 per Marittima e San Basilio da 15.000 euro a 10.000 euro” conferma ancora Vtp.
«In questi anni VTP ha sempre operato al fianco delle istituzioni e degli operatori per dare vita a un nuovo modello di crocieristica per Venezia, sostenibile e attrattivo per nuovi segmenti di mercato. Lo abbiamo fatto tramite un cambio di paradigma e con cospicui investimenti affinché il progetto di approdi diffusi diventasse quanto prima operativo e funzionale. Siamo cambiati, non senza pagarne le conseguenze e non senza chiedere sacrifici all’intero settore, perché tutti abbiamo compreso che quel cambiamento era necessario per poter avere un futuro sostenibile. L’adeguamento chirurgico di alcune componenti delle tariffe rispecchia esclusivamente questa stessa logica e punta a remunerare adeguatamente gli asset oggi disponibili. Siamo certi che il mercato – come ha fatto finora – continuerà a scegliere Venezia. Noi non possiamo abdicare al compito di tutelarla» ha detto il presidente di Vtp, Fabrizio Spagna.