TRIESTE – Il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema del Mare Adriatico Settentrionale ha aggiornato il bilancio con un’uscita di 27,5 milioni di euro per l’imbocco al Canale industriale Nord a Porto Marghera, destinato ad accogliere il terminal crociere.
In quell’area l’Authority di Venezia ha appena siglato il contratto preliminare di acquisizione del terreno. Il costo totale dell’operazione si aggira sui 62 milioni di euro, senza contare quest’ultimo stanziamento.
La seconda variazione al bilancio di previsione 2024 è stata approvata all’unanimità con i 27,5 milioni in uscita per l’adeguamento della sponda del cosiddetto “Voltatesta Molo Sali”, prevedendo l’accensione di un mutuo in corso di istruttoria con Cassa Depositi e Prestiti (sebbene lo stesso intervento sia stato candidato al finanziamento tramite fondi PNRR). Si tratta di un intervento necessario per facilitare l’imbocco del Canale Industriale Nord in vista della realizzazione del nuovo terminal crocieristico; “nel contempo aumenterà la sicurezza della navigazione per tutte le attività presenti in Canale Nord. Si tratta dell’unico intervento in canale Nord per il nuovo terminal crociere il cui impegno finanziario è a carico di risorse dell’AdSP essendo tutte le altre attività a carico della struttura commissariale” si spiega in una nota.

Nel corso della riunione è stata approvata anche la pubblicazione del cosiddetto “bando megayacht”, ossia della procedura aperta per l’affidamento di concessione demaniale marittima quinquennale per l’occupazione ed uso degli specchi acquei ed opere connesse a Venezia in Riva San Biagio, Punta della Dogana, Zattere pontile demaniale “Ex Adriatica”, Pontile dei Marani. Il bando mira a razionalizzare le concessioni esistenti e a potenziare l’offerta di servizi a Venezia per il segmento degli yacht di alta fascia quali refitting e forniture.

Approvata, infine, l’acquisizione di quote azionarie della società ERF (Esercizio Raccordi Ferroviari di Porto Marghera Spa), alla quale fa capo la concessione del servizio di manovra nell’ambito del comprensorio ferroviario di Venezia Marghera. L’Autorità, direttamente (60%) e indirettamente per tramite della società in house APV Investimenti (18%), deteneva già la maggioranza (78%) della partecipazione azionaria di ERF – azienda ritenuta dall’Ente strategica per lo sviluppo del sistema portuale veneziano – e, a seguito di quest’operazione, salirà al 100% delle quote.

«Continuiamo a investire nello sviluppo dei porti veneti, anche grazie a una gestione finanziaria oculata che ci consente di effettuare le opere e gli escavi necessari per migliorare la competitività degli scali. Proprio nell’ottica dello sviluppo è da leggersi anche l’investimento su ERF, società di manovra ferroviaria strategica per lo sviluppo intermodale, che potrà contare su nuove opere realizzate per rendere più efficiente, sostenibile e sicuro il trasporto su rotaia, come ad esempio il ponte ferroviario su canale Ovest; ma altrettanta attenzione va posta al bando finalizzato a sviluppare ulteriormente il segmento degli yacht e mega yacht. È un comparto ad alto valore aggiunto che, grazie all’economia generata dalle forniture, può assicurare al territorio e alle aziende locali importanti ricadute economiche e occupazionali. Senza dimenticare che, i requisiti adottati per la valutazione, terranno adeguatamente conto della sostenibilità ambientale delle offerte presentate, in linea con i nuovi requisiti per le concessioni adottati dall’AdSP nel 2022» ha commentato il presidente dell’Authority, Fulvio Lino Di Blasio.