TRIESTE – Nello stabilimento di Monfalcone, Fincantieri sta investendo in tecnologia e in un nuovo rapporto con il territorio.
Lo ha spiegato l’amministratore delegato del Gruppo cantieristico, Pierroberto Folgiero, intervistato nei giorni scorsi dall’Ansa.
Tecnologie che consentiranno di aumentare i blocchi che si costruiscono, sollevano e saldano nel bacino, così che vi si potranno costruire navi molto più grandi. Così Folgiero ha iniziato a descrivere l’evoluzione dello stabilimento, sottolineando che si sta lavorando per utilizzare sequenze di produzione, per aumentare la produttività.
Un impianto che andrà valutato anche per «gli impatti generati per la città, sia dal punto di vista logistico sia dal punto di vista dei nostri lavoratori in quella città» ha specificato Folgiero.
Considerando che Monfalcone vuole essere «il fiore all’occhiello, il laboratorio di come si fa cantieristica ad alta complessità in Italia», vi si installeranno «le migliori tecnologie, una visione del rapporto tra città e territorio molto matura, responsabile, e investimenti, e soprattutto crescita e ricchezza» ha aggiunto Folgiero. Il manager, che di Fincantieri è anche Direttore generale, ha spiegato come tutte le volte che Fincantieri prende un ordine, il 90% di quell’ordine diventa contenuto locale e in più crea a sua volta un moltiplicatore sullo stesso contenuto locale. Considerando la recente commessa assicuratasi da 9 miliardi circa, l’indotto lì vivrà un «momento storico».
Fincantieri, ha ricordato ancora Folgiero, in Fvg vale 3/4 miliardi di indotto l’anno, «quindi pensiamo ci sia una storia di successo nel rapporto con il Fvg sia perché il nostro quartier generale è a Trieste sia perché il nostro maggior cantiere è a Monfalcone» ha concluso l’ad del Gruppo.
Intanto si è svolta ieri, proprio nello stabilimento di Monfalcone, la cerimonia di consegna dei primi attestati di partecipazione ai corsi di lingua italiana destinati ai lavoratori stranieri delle ditte dell’indotto, promossi e finanziati da Fondazione Fincantieri. L’evento ha celebrato il traguardo raggiunto dai 35 partecipanti delle due classi, avviate lo scorso novembre, che hanno completato con successo il loro percorso formativo.
I corsi sono parte integrante del programma everyDEI e sono stati pensati per rafforzare le competenze linguistiche fondamentali dei lavoratori stranieri impiegati nei cantieri, favorendo la loro integrazione dal punto di vista lavorativo e sociale.
Oltre al miglioramento delle competenze di conversazione e lettura – con particolare attenzione alla comprensione della cartellonistica in cantiere – i corsi hanno sensibilizzato i lavoratori sull’importanza della lingua italiana per una maggiore inclusione sociale. Un focus specifico è stato inoltre dedicato alla sicurezza sul luogo di lavoro, affrontando situazioni pratiche come la segnalazione di problematiche legate all’attività di saldatura, il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e la prevenzione del rischio di cadute.