TRIESTE – Dialogo in corso con diverse cordate per la proprietà di Cantiere Navale Vittoria, che a fine luglio rischia la liquidazione giudiziale.
“Il lavoro volto ad individuare una risoluzione di crisi aziendale di Cantiere Navale Vittoria sta proseguendo con intensità – recita una nota dell’azienda – ed è in corso il dialogo da parte dell’amministratore delegato Stefano Lupi, del presidente Duò e degli advisor con vari possibili investitori privati, i cui nomi verranno mantenuti riservati. Questi investitori confermano l’interessamento per la realtà produttiva di Adria, forte di una brand legacy di quasi 100 anni di storia”.
“È massimo l’impegno della società nel mantenere vivi e aperti i dialoghi con tutte le parti coinvolte, non escludendo nessuna opzione, ma approfondendo con vigore e determinazione tutte le proposte giunte. È pertanto da escludere che vengano prese in considerazioni soluzioni univoche e monodirezionali: sono numerose le opzioni in essere, e per ognuna di esse stanno avvenendo dialoghi intensi e continuativi” si legge ancora.
Dopo il Piano di ristrutturazione depositato al Tribunale di Rovigo, a metà maggio un gruppo di manager ha presentato una proposta di salvataggio (sotto la guida di Michele Lauriero, dirigente dell’azienda di Adria) per il cantiere navale: un piano di salvataggio dall’interno, attraverso una operazione di Management buy out (passaggio di proprietà dell’azienda).
“In questa fase storica l’azienda non può permettersi altre opzioni se non quella di una risoluzione netta di questa fase di crisi che imperversa ormai da alcuni mesi, a qualunque costo. E per arrivare a ciò si perseguirà ogni possibile strada che il mercato ci proporrà” recita ancora la nota dell’attuale proprietà.
Entro il 31 luglio, il cantiere veneto specializzato nella progettazione e costruzione di imbarcazioni militari, commerciali e da trasporto dovrà trovare un investitore, altrimenti sarà praticamente inevitabile il “fallimento”. Tra due settimane, intanto, la Regione Veneto organizzerà un tavolo per riuniore tutti i soggetti interessati e valutare la situazione prima del ricorso alla liquidazione giudiziale con relatyivo rischio per i lavoratori e per gli asset dell’azienda.