TRIESTE – Passo decisivo per il progetto di una Hydrogen Valley a Porto Marghera: approvato l’impianto di produzione di idrogeno verde di Sapio.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale ha firmato il decreto autorizzativo, sfruttando la procedura semplificata della Zona Logistica Semplificata (ZLS), che ha permesso di ridurre drasticamente i tempi burocratici. Si tratta della quarta autorizzazione rilasciata tramite procedura ZLS-SUA dall’inizio dell’anno, un segnale concreto dell’efficacia di questo strumento per accelerare la transizione energetica del territorio.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Fulvio Lino Di Blasio, ha sottolineato l’importanza strategica del sito, nel panorama dell’innovazione energetica: «Porto Marghera è stata e continuerà a essere un centro di sviluppo per il settore energetico. La nascita di un polo per la produzione e distribuzione di idrogeno contribuirà alla decarbonizzazione dell’economia regionale, rafforzando il ruolo del porto come hub energetico e punto di convergenza tra industria, logistica ed economia circolare».
L’impianto di produzione di idrogeno verde sarà realizzato nell’ambito del progetto Hydrogen Valley Venezia, finanziato con fondi NextGenerationEU del PNRR. L’elettrolizzatore avrà una capacità nominale di 4,59 MW, con una produzione oraria stimata di 1.000 Nm3/h di idrogeno (pari a 0,09 tonnellate di H2 all’ora). Il sistema sarà completamente autonomo, alimentato esclusivamente da un impianto fotovoltaico e da altre fonti rinnovabili, senza dipendere dai cicli produttivi dello stabilimento Sapio.
Il nuovo impianto sorgerà su un’area industriale dismessa, sfruttando infrastrutture esistenti per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la rigenerazione urbana. Tra le strutture già presenti che verranno riqualificate, vi sono la sottostazione elettrica per l’allaccio alla rete e gli impianti per la produzione di azoto destinato agli usi industriali.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Sapio ed Eco+Eco Srl, con l’obiettivo di produrre idrogeno rinnovabile da destinare non solo all’industria, ma anche alla logistica portuale e alla mobilità sostenibile. L’iniziativa mira a integrare il vettore energetico nel tessuto economico e sociale del territorio, con applicazioni che spaziano dal trasporto merci alla raccolta e gestione dei rifiuti, favorendo una progressiva decarbonizzazione dell’economia veneta.