TRIESTE – Il Tribunale dell’Unione europea ha respinto il ricorso del magnate russo Andrey Melnichenko per l’annullamento delle misure restrittive che, tra le altre, avevano previsto il “congelamento” del sailing Ycht A, tuttora nel golfo di Trieste.
Melnichenko era stato inserito dall’Unione europea nella lista degli imprenditori di spicco, operanti in settori economici che costituiscono una notevole fonte di reddito per il governo della Federazione russa. In particolare, si citava il controllo dell’EuroChem Group (industria per la produzione di fertilizzanti) e della SUEK (carbone), ma anche l’appartenenza alla cerchia più influente di imprenditori russi con stretti legami con il governo.
Il Tribunale dell’Unione ha confermato che il Consiglio (supportato in giudizio dalla Commissione europea) ha agito correttamente nell’imporre le misure restrittive. Misure che, spiega il Tribunale Ue, erano ancora giustificate alla luce dell’obiettivo perseguito, ossia esercitare la massima pressione sulle autorità russe affinché pongano fine alle loro azioni e politiche destabilizzanti per l’Ucraina e all’aggressione militare contro l’Ucraina, e aumentare i costi delle azioni della Federazione Russa che minano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.
La sentenza del Tribunale Ue cita anche il trasferimento delle azioni in SUEK e EuroChem Group alla sua consorte, Aleksandra Melnichenko. “Nel gennaio 2022, il presidente Vladimir Putin ha accettato di garantire l’esportazione di nove milioni di tonnellate di carbone da Khakassia, Buriazia e Tuva, a sostegno di SUEK, il principale esportatore di quelle regioni. Continua a beneficiare della ricchezza che ha trasferito alla moglie” si legge nella sentenza.
Resta quindi in mezzo al golfo di Trieste, a disposizione delle Autorità italiane e del Demanio che si sta accollando i circa 27 milioni di euro di costi finora conteggiati, Sailing Yacht A.
Il progetto visionario e sofisticato, con i suoi 143 metri di lunghezza e 12600 tonnellate di stazza, è nel golfo di Trieste dal marzo del 2022, dopo essere stato ospitato per manutenzioni nel bacino Fincantieri.
Progettato dallo studio olandese Dykstra Naval Architects, è dotato di alberi in fibra di carbonio, scafo in alluminio, ponti in teak e una piattaforma per l’atterraggio di elicotteri. “A” è mosso da due motori ibrido-diesel che gli consentono di una velocità massima di 21 nodi, può ospitare 20 passeggeri e un equipaggio di 54 membri. È valutato circa 500 milioni di euro.