TRIESTE – Una collaborazione tra i porti di Trieste e Genova per far crescere l’intero sistema logistico italiano.
La proposta arriva da Antonio Gurrieri, amministratore delegato di Alpe Adria, società di logistica e sviluppo intermodale partecipata dall’Autorità portuale di Trieste, intervenuto nei giorni scorsi all’incontro “Ferro, gomma, acqua: l’intermodalità e il Porto di Genova”, organizzato dal CIFI (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani) in collaborazione con l’Istituto Internazionale delle Comunicazioni (IIC) e Stazioni Marittime.
«La collaborazione fra Genova e Trieste unita ad una programmazione infrastrutturale efficace e ad un approccio sistemico può trasformare l’Italia in un hub logistico di riferimento a livello globale» ha detto Gurrieri, citando il “Corridoio dei due Mari”, nato nel 2022 proprio per rafforzare i collegamenti tra i porti di Genova e Trieste, il progetto si basa sullo sviluppo ferroviario.
Gurrieri, che oggi ricopre anche la carica di Segretario generale dell’Authority di Trieste , ha citato anche il viceministro Edoardo Rixi che nei giorni scorsi ha ribadito il concetto secondo il quale serve un coordinamento tra i porti nazionali.
«E’ il momento di andare oltre la competizione – ha detto ancora Gurrieri – se siete d’accordo abbiamo due mesi di tempo per presentarci insieme come sistema Italia al Transport logistic di Monaco. Del resto nella riforma della portualità portata avanti dal viceministro Rixi c’è proprio questo: i porti non si possono presentare singolarmente sul mercato globale. Da soli non si va da nessuna parte».
Allo stesso convegno è intervenuto anche Giuseppe Rizzi, Direttore generale di Associazione Fermerci, spiegando come la crisi del settore ferroviario sta avendo precise ripercussioni sul sistema dei porti italiani.
«La stessa crisi che sta attraversando il ferroviario merci nazionale ha un riverbero anche nei porti. I numeri parlano chiaro: -5% dei treni-chilometro rispetto al 2021 sul territorio nazionale e nell’insieme dei porti circa -6% del numero treni rispetto al 2022. Questo conferma che il settore è ancora in crisi e sta affrontando una transizione infrastrutturale complessa. Per questo è assolutamente positiva la misura introdotta in Legge di Bilancio – ha detto Rizzi – che consente alle Autorità di Sistema Portuale di stanziare sostegni per la manovra ferroviaria merci in ambito portuale. Ci auguriamo che questa misura venga attuata dal maggior numero di ADSP possibile. Considerate le difficoltà infrastrutturali che dureranno fino al 2026, con picchi nel 2025, è fondamentale anticipare al 2025 il nuovo periodo tariffario che prevede la riduzione dei pedaggi per il trasporto ferroviario merci. L’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha già espresso parere favorevole. Riteniamo che sia una misura indispensabile per sostenere il settore in questa fase critica».
Fermerci ha inoltre pubblicato una tabella che evidenzia come il porto di Trieste sia ancora in testa tra gli scali nazionali per numero di treni movimentati, anche se il calo dell’ultimo anno sta proponendo La Spezia alla testa della classifica.