TRIESTE – Nessun commento ufficiale dell’Authority sul nuovo attacco informatico che ha preso di mira il porto di Trieste.
Ancora una volta si è trattato di un DDoS (Distributed Denial of Service), che ha colpito anche siti web di aziende e infrastrutture strategiche italiane, in particolare nei settori della finanza e dei trasporti. Questo genere di pirateria informatica ha lo scopo di sovraccaricare i server, rendendo i siti web temporaneamente inaccessibili.
Come già accaduto il 12 gennaio, anche stavolta il cyberattacco è stato rivendicato dal gruppo filorusso NoName057(16).
Lo stesso gruppo di hacker ha collegato l’attacco alla polemica in corso alle parole della portavoce del ministro degli Esteri, Maria Zacharova contro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva paragonato la Russia al Terzo Reich.
Anche oggi, come già successo in occasione del cyberattacco del 12 gennaio scorso, l’Autorità di sistema portuale non rilasciato dichiarazioni ufficiali, ragion per cui è difficile conoscere l’entità di eventuali danni alla rete informatica.

Sulla notizia è intervenuta la segretaria regionale del Pd Fvg, Caterina Conti. «I cyberattacchi che hanno nuovamente messo nel mirino il porto di Trieste confermano che questa infrastruttura è sempre più strategica nel quadro geopolitico attuale e forse di più in una prospettiva futura. E’ positivo – ha detto Conti – che non risultino impatti effettivi sui siti attaccati ma siamo di fronte ad altri segnali che collocano il porto di Trieste tra i punti sensibili della rete infrastrutturale nazionale. Per il nostro scalo ci sono i risultati già ottenuti da difendere e nuovi interessi da vagliare, non escluse strategie e corridoi trasportistici alternativi. Tante ragioni perché il Governo si decida a nominare il presidente dell’Autorità portuale di Trieste e Monfalcone».