VENEZIA – Venice port community è soddisfatta della sperimentazione per tarare le chiusure del porto e della laguna tramite Mose, in caso di maltempo.Il consorzio che riunisce la gran parte degli operatori portuali di Venezia, ha espresso il suo apprezzamento tramite il neopresidente, Davide Calderan. «Un pieno appoggio alla struttura commissariale che sta gestendo al suo meglio il funzionamento del Mose. Siamo consapevoli che la sperimentazione sta portando a una progressiva “taratura” su tempi e modi di chiusura delle paratoie e siamo sempre stati dalla parte del progresso, anche se questo talvolta è costato un sacrificio alle aziende. È imprescindibile la necessità di proteggere la laguna, l’idrodinamica e la città, ma è altrettanto comprensibile – ha detto Calderan – che in questa fase si stia cercando di ottimizzare il processo per arrecare il minor danno possibile a tutto l’ecosistema, sia ambientale che economico».
Il rappresentante delle aziende portuali prosegue: «Il Mose, è stato stabilito, deve garantire la protezione sotto ai 110 centimetri. Ciò significa che, minimizzando il tempo di chiusura delle paratoie, da quando si chiude a quando si riapre, quella soglia non deve esser superata. Per quanto riguarda le quote più basse, va sostenuto il completamento delle opere utili alla protezione interna della città. La struttura commissariale sta procedendo a valutare le previsioni e cercare di massimizzare l’efficienza del sistema, garantendo il minor impatto possibile sull’interscambio mare-laguna. È un fatto scientifico: limitare il tempo di chiusura consente alla laguna di “respirare” il più possibile. E, allo stesso tempo, al porto o alla pesca di lavorare. Così si coniugano le esigenze di salvataggio della città, con quelle di chi la vive e ci lavora».
Per Calderan è anche importante stemperare le polemiche e analizzare i fatti nel loro quadro complessivo: «Per decenni i veneziani hanno convissuto con l’acqua alta, la verità è che Venezia e il mare si sono adagiati uno con l’altro sfruttando le tecnologie di ogni epoca. Ora il Mose garantisce la sicurezza di non avere problemi oltre la soglia stabilita e in questi giorni ci sta riuscendo appieno. A tutta la struttura va il plauso della comunità portuale che è dalla parte del progresso scientifico e tecnologico, a favore di una piena salvaguardia della città e del suo porto. Perché anche questo ecosistema ha diritto di vivere, in compatibilità con le esigenze delle regolamentazioni stabilite a monte».