TRIESTE – Sabato scorso al cantiere navale Scoglio Olivi (Uljanik) di Pola (Croazia) è stato varato un bacino galleggiante da 100 metri.
Si tratta della prima costruzione da sette anni a questa parte, ed è destinata a Israel Shipyard, con una valore complessivo di sette milioni di euro. Il cliente israeliano aveva commissionato il manufatto nel 2022.
Nel maggio 2022, le costruzioni del cantiere sono state sostenute dal governo croato con una garanzia statale, garantendo un prestito per garantire la liquidità necessaria al cantiere navale. Nel frattempo Scoglio Olivi ha dovuto affrontare problemi finanziari e conti bloccati, che hanno rallentato i lavori.

A febbraio avevano manifestato interesse nell’acquisizione di Uljanik Brodogradnja 1856 (società che detiene le azioni del cantiere), la società slovena Eko Bor, la rumena GSP Offshore ma soprattutto la croata Adria Mont di Fiume, alle quali si è aggiunta l’italiana Micoperi di Ravenna.
Prima dell’estate inoltre, sembra essersi rifatto vivo l’imprenditore ceco Jaroslav Strnad, che aveva già provato ad acquistare il cantiere tramite la sua CE Industries, ma cnhe lo sloveno Dušan Šešok con la sua Iskra.