VENEZIA – In attesa di un progetto preciso, che dovrebbe arrivare a breve, il presidente dell’Autorità di sistema portuale Fulvio Lino Di Blasio, ha illustrato alla IV Commissione Consiliare del Comune di Venezia, sul tema della riqualificazione del waterfront.
«Il progetto, finanziato dal MIT, risponde alla necessità di valorizzare e rigenerare le aree portuali di Venezia alla luce delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 103/2021 e vuole offrire risposte concrete alle richieste delle Forze dell’ordine, delle amministrazioni operanti in porto e degli operatori portuali che necessitano di nuovi spazi da adibire a funzioni portuali per la loro attività. Gli interventi previsti – ha detto Di Blasio – offriranno anche la possibilità di riqualificare aree e margini urbani degradati, razionalizzando percorsi e spazi di sosta e definendo nuove dinamiche relazionali e funzionali tra porto e città».
Le aree interessate sono quelle di San Basilio, Punta Santa Marta, Sant’Andrea e Scomenzera, tutte ricadenti nell’ambito di competenza pianificatoria dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale.
Il progetto di fattibilità ha anche disegnato uno sviluppo temporale per fasi, a partire dalle aree di San Basilio con interventi di breve (1-4 anni), medio (5-8 anni) e lungo termine (9 – 12 anni), su uno scenario temporale che potrà richiedere circa 10/15 anni.
Il progetto dovrebbe innanzitutto valorizzare la funzione portuale della banchina lungo Canale della Giudecca in area San Basilio e Santa Marta prevedendo: ridistribuzione degli ormeggi dedicati ai traffici marittimi passeggeri, inserendo le imbarcazioni che non richiedono protezione doganale (crociere fluviali e yacht privati) verso il polo universitario e cittadino di San Basilio e specializzando le banchine per traghetti e yacht soggetti a regolamenti di sicurezza portuale (ISPS) verso punta Santa Marta. Questa specializzazione, con la ricollocazione della stazione passeggeri di San Basilio a Santa Marta, consentirebbe l’uso portuale della banchina senza alcuna recinzione. Sono inoltre previsti interventi per l’elettrificazione delle banchine e la sostituzione della recinzione doganale fissa con una struttura mobile da posizionare in presenza delle navi all’ormeggio.