TRIESTE – I ministeri dell’Ambiente e della Cultura (Soprintendenza per il Pnrr) hanno espresso parere favorevole sul progetto che recupera l’ex Ferriera di Servola e mette le basi del futuro terminal container del Molo VIII.
L’iter per l’avvio dei lavori sta procedendo molto velocemente, se paragonato ai tempi medi della burocrazia italiana, anche se il via libera è legato ad un precedente parere di Valutazione di impatto ambientale (della Commissione tecnica Pnrr del ministero dell’Ambiente) che impone prescrizioni importanti in fase di esecuzione delle opere. Il progetto è stato giudicato compatibile con l’ambiente proprio in ottemperanza di quanto già prescritto anche dal altri enti, compresa la Regione Friuli Venezia Giulia.

Gli interventi comporteranno una spesa di circa 198 milioni di euro (all’inizio erano 180) e riguardano la realizzazione della nuova Stazione ferroviaria di Servola, la messa in sicurezza permanente delle aree, i nuovi svincoli stradali per l’accesso dalla Grande viabilità e gli edifici a uso pubblico.
Le prescrizioni (condizioni ambientali) sono rilevanti e dovranno essere messe come impegno, in carico all’appaltatore. Poi sarà l’Autorità portuale a vigilare sulla loro attuazione.
In particolare, andrà posta molta attenzione alla gestione delle acque, soprattutto quelle di falda. Andrà realizzato una specie di diaframma che perimetri tutta la collina, oltre alla realizzazione del Parco urbano, che farà da cerniera tra le attività logistico-portuali e Servola.

A questo punto, il prossimo passo riguarderà la chiusura della Conferenza dei Servizi, prima che il nuovo incartamento sia inviato al Consiglio superiore dei lavori pubblici. La gara potrebbe quindi essere pubblicata a fine estate, mentre è verosimile che i lavori possano avere inizio nel primo trimestre del 2025. Nonostante la velocità dell’iter e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, resta poco probabile che si riescano a rispettare i termini massimi per la conclusione dei lavori (giugno 2026). Viene quindi da pensare che il Governo lavorerà ad una proroga. Proroga che può essere decisa perché i fondi non arrivano dal Pnrr ma dal Fondo complementare per i porti.