TRIESTE – Nel 2023 i porti di Venezia e Chioggia confermano il trend negativo di fine anno ma registrano una forte crescita dei Ro-Ro e un recupero clamoroso nel settore crociere.
Porto Marghera ha visto calare del 5,4% le tonnellate complessive dei traffici, ma ha anche visto crescere del 12,7% il numero di unità movimentate via Ro-Ro e addirittura un +121% nel numero di passeggeri. Questa la sintesi dei dati resi noti dall’Autorità di sistema portuale, che rileva anche la crescita dei prodotti siderurgici (2.162.210 tonnellate totali con un aumento del 35%) e delle rinfuse solide (1.682.348 tonnellate totali con un aumento del 18.1% guidato dal settore cementifero). Pesante la flessione del settore container: -8% di Teu.
Sta premiando, invece, la nuova strategia crocieristica, intrapresa a seguito del Decreto 103 del 2021 che ha azzerato il settore; dopo tre anni di attività commissariali, il porto di Venezia registra 507.980 passeggeri con una crescita del 121% rispetto al 2022 di cui 447.027 in modalità “homeport”.
Sostanziale tenuta del porto di Chioggia con 747mila tonnellate di merci movimentate e con 52.625 passeggeri, sempre nel corso del 2023.
L’Authority segnala inoltre i frutti della valorizzazione ferroviaria per servire i terminal industriali portuali e offrire un’alternativa al trasporto su gomma o marittimo. Il traffico ferroviario, infatti, ha retto alla diminuzione dei traffici, chiudendo il 2023 con valori equivalenti all’anno precedente: sono state movimentate via ferro oltre 2 milioni di tonnellate, pari a 4.400 treni lavorati. “Questo nonostante alcuni fattori esogeni abbiano avuto un certo peso sui volumi, come il conflitto russo-ucraino che ha indotto una drastica riduzione del traffico delle bramme che originava dal porto di Mariupol, o le chiusure temporanee dei valichi del Brennero e soprattutto di Tarvisio causate dai lavori avviati da RFI” scrive l’Autorità di sistema portuale in una nota.
«I dati di traffico del 2023 confermano almeno tre tendenze che ci confortano nelle scelte adottate per progettare il sistema portuale del futuro. Innanzitutto, emerge come gli investimenti effettuati e le attività intraprese in questi anni – commenta Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico settentrionale – hanno garantito un pieno sostegno a settori in piena crescita. Le nuove concessioni a terminal commerciali nel settore della movimentazione del cemento, l’implementazione della modalità ferroviaria e i progetti commissariali hanno infatti dimostrato di produrre effetti positivi evidenti. Per quanto riguarda invece il settore industriale della chimica e del settore energetico, che trascinano al ribasso il risultato complessivo del 2023, stiamo assistendo a riposizionamenti strategici connessi per lo più a fenomeni globali esogeni che vedranno la propria stabilizzazione nel medio periodo. Infine, risulta lampante come il traffico ferroviario sia diventato elemento centrale per lo sviluppo del sistema portuale. Anche per questo continueremo a operare per realizzare le importanti opere infrastrutturali annunciate che faranno del nostro porto un vero e proprio hub multimodale. Investire nel settore ferroviario, insieme alla capacità di fornire servizi operativi efficienti, significa servire i terminal commerciali e industriali-portuali offrendo a questi una modalità alternativa di approvvigionamento e di conseguenza sostenere l’intera economia regionale. Ciò è risultato evidente, nell’ultimo anno, in particolare nel settore agroalimentare che ha visto incrementare le tonnellate in arrivo via terra, a parziale compensazione del calo in arrivo via nave, e ridursi le quote in uscita via terra dal porto».