TRIESTE – È ormai conto alla rovescia per la Barcolana, una delle regate più frequentate al mondo, in programma – come sempre – nel golfo di Trieste la seconda domenica di ottobre.
Presentata l’altro ieri la terza edizione del Barcolana Sea Summit, dove si discuterà del presente e del futuro del mar Mediterraneo, alle prese con i cambiamenti climatici.
L’evento è in programma al Trieste convention center (Porto Vecchio) dal 4 al 6 ottobre, e saranno oltre quaranta i relatori attesi. Tra i temi al centro del dibattito, la necessità di accordi e azioni transnazionali, come la bioregione Mediterranea; l’impegno a creare una nuova generazione di specialisti e tecnici capaci di governare i processi industriali ed economici, mettendo l’ambiente al primo posto; il controllo del territorio; le ultime frontiere della tecnologia.
Proprio la gestione del Mediterraneo come bioregione sarà il tema dell’intervento dell’ospite d’onore, Jeremy Rifkin, presidente del Tir Consulting group Llc e della Foundation on economic trends di Washington.
I lavori del 5 ottobre, in particolare, saranno dedicati allo stato di avanzamento della North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV). Il panel vedrà contributi di scenario sulle prospettive dell’idrogeno e uno specifico focus relativo al progetto che si realizzerà in un’area attualmente dismessa del Porto di Trieste, nei pressi del termovalorizzatore. E
La giornata conclusiva del Barcolana Sea Summit, venerdì 6 ottobre, rappresenterà il momento di confronto tra la comunità scientifica, tecnologica e istituzionale sui temi del territorio: in agenda dragaggi e bonifiche, con la case history relativa ai lavori al via nel Porto di Monfalcone, e una più ampia panoramica sulle bonifiche delle aree inquinate.

Nei giorni scorsi, inoltre, sempre nell’ambito della manifestazione, è stata presentata al capo di Gabinetto del Ministero dello Sport, Massimiliano Atelli, l’attività dei numerosi circoli velici locali.
“Lo sport della vela è parte integrante della cultura, dell’economia e della storia dell’Alto Adriatico. Se la Barcolana – in programma dal 29 settembre all’8 ottobre – ne è l’elemento più visibile, il “faro” in grado di promuovere l’intero sistema velico dell’Alto Adriatico, sono le decine di circoli velici, le centinaia di dirigenti sportivi, le migliaia di appassionati del Friuli Venezia Giulia dediti alla nautica a muovere, partendo dallo sport, un’economia e una cultura del mare unica per numeri e passione” ha spiegato in una nota la Società Velica di Barcola e Grignano.
«Ora è chiaro – ha dichiarato Atelli – come Barcolana abbia il successo e il ruolo che ricopre: è frutto del lavoro, impegno e passione di un intero territorio». Il Capo di Gabinetto si è soffermato anche sull’importanza di essere uniti anche in una partita importante, relativa alla gestione delle concessioni demaniali, «… un tema fin qui focalizzato sulla questione degli stabilimenti balneari, ma che è importante portare in primo piano difendendo ruolo e interessi delle associazioni sportive del mondo del mare: come il Friuli Venezia Giulia dimostra, le ASD che insistono su aree demaniali sono case dello sport, luoghi di aggregazione fondamentali per il tessuto sportivo dell’Italia».