TRIESTE – Investimenti per oltre 100 milioni di euro entro il 2024 sono stati approvati dal Gruppo TAL nell’ultima riunione del Comitato di Coordinamento degli azionisti.
L’obiettivo è quello di mantenere il massimo livello di integrità ed efficienza dell’infrastruttura.
Ad annunciarlo ieri, nel corso dell’incontro con gli stakeholder istituzionali a Trieste, il general manager del Gruppo TAL Alessio Lilli, che ha specificato che circa 58 milioni del budget complessivo verranno dedicati alla parte italiana dell’Oleodotto Transalpino gestito dalla Siot, e di questi oltre il 50% saranno destinati alle infrastrutture presenti a Trieste, tra terminale marino e parco serbatoi.
Da più di 50 anni il Gruppo TAL gestisce l’Oleodotto Transalpino, un’infrastruttura energetica lunga 753 km che collega il porto di Trieste con il Centro Europa, provvedendo al fabbisogno petrolifero di Austria (90%), Repubblica Ceca (50%) e Germania meridionale (100%).
Il Gruppo si compone di tre società che operano nei Paesi attraversati dall’Oleodotto: Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino S.p.a. (S.I.O.T.) in Italia, Transalpine Ölleitung in Österreich Ges.m.b.H. in Austria, Deutsche Transalpine Oelleitung G.m.b.H. in Germania. La compagine azionaria è rappresentata da alcune delle majors del settore petrolifero: OMV, Shell, Rosneft, ENI, C-BLUE B.V. (Gunvor), ExxonMobil, Mero, Phillips 66/Jet Tankstellen e Total.
«Si tratta – ha commentato Alessio Lilli, che ricopre anche il ruolo di presidente della Siot – del più consistente investimento sull’infrastruttura programmato dalla Siot dopo la realizzazione stessa del tratto italiano dell’oleodotto transalpino». L’infrastruttura che parte da Trieste e provvede al trasferimento di crude oil nelle raffinerie di Germania, Austria e Repubblica Ceca sta svolgendo un ruolo centrale, a livello europeo, nell’ambito della attuale gestione energetica, rivoluzionata a seguito delle misure e sanzioni conseguenti il conflitto russo-ucraino.
Il budget approvato per il potenziamento infrastrutturale a Trieste e in Italia punta innanzitutto al mantenimento della ottimale efficienza, ma Siot guarda anche al lungo periodo nel settore della ricerca e sviluppo. Risale infatti al 6 ottobre scorso la firma del Memorandum of Understanding sul tema della comunicazione quantistica con QTI, una spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) che si occupa di tecnologia quantistica, e Telsy, società del Gruppo Tim, per la realizzazione di un sistema di cybersecurity fondato sulla fisica quantistica.