TRIESTE – Statistiche soddisfacenti e attesa di nuove certezze per la cantieristica in Croazia.
I dati resi noti in questi giorni – e riportati da alcuni media croati – rivelano un’export in crescita (addirittura del 112% rispetto agli anni precedenti) e utili complessivi di oltre mezzo miliardo di euro. Ma ciò che la statistica non sempre riesce a spiegare fino in fondo è la situazione reale. In effetti, i cantieri croati continuano ad arrancare. I dati sull’esportazione non riflettono quello che questo settore industriale, un tempo fiorente, sta vivendo negli ultimi anni. Il risultato positivo evidenziato, in realtà, è legato ad un’unica commessa, nave da crociera di lusso per spedizioni artiche Scenic Eclipse, del valore di 170 milioni di euro, costruito a Fiume per l’australiana MKM Yachts.
Tuttavia, quest’anno nessuno dei grandi cantieri navali ha stipulato altri contratti per la costruzione di nuove navi. È vero che si sta negoziando e che alcuni cantieri sarebbero in procinto di concludere contratti per nuovi progetti, ma a patto che venga affrontata la questione delle garanzie per il settore, rimasto praticamente inascoltato nelle ultime riunioni del Governo centrale.
Più precisamente, nel mese di gennaio è stato approvato un importo aggiuntivo per una commessa della Brodotrogir (Traù, in Dalmazia), ed è stato concesso un finanziamento alla Uljanik Brodogradnja 1856 di Pola a sostegno dell’azienda e non per nuovi progetti. Si attende la fine dei lavori dell’unica commessa in atto, la costruzione di un peschereccio per i mari norvegesi: il varo era previsto nel dicembre dell’anno scorso, ma non è stato possibile mantenere le scadenze, così come per il pontile galleggiante richiesto da una società israeliana.
Evidentemente serve un’altra iniezione finanziaria, ma il Governo non può intervenire se non con una nuova estensione della garanzia. L’asta delle settimane scorse per la cessione del cantiere avrebbe potuto risolvere la situazione di Pola ma, come scritto su queste pagine, è andata deserta.
E come a Pola, anche il “3 Maggio” di Fiume non riesce a trovare la necessaria liquidità per completare la costruzione della nave richiesta da un cliente canadese, che già lo scorso anno aveva avuto una garanzia statale di 47 milioni di euro. Il termine di consegna è la prossima primavera, a patto che il cantiere fiumano riesca ad ottenere ulteriori fondi per portare a compimento i lavori.
Il “3 Maggio” ha in piedi anche un progetto – tramite ditta esterna – per il cantiere navale Viktor Lenac, e ma attende gli esiti della gara d’appalto per la costruzione delle piattaforme oil&gas dell’Ina, un progetto di nicchia offerto dal suo partner rumeno, la società GSP.