TRIESTE – A chiusura del 2023 SIOT-Tal prevede di movimentare al terminal di Trieste circa 38 milioni di tonnellate di petrolio greggio.
Si tratta di una cifra di tutto rispetto, pur sotto le attese dell’azienda che gestisce l’oleodotto transalpino per l’Europa centrale.
Nell’anno in corso, dunque, SIOT-Tal fornirà circa il 60% dell’intero tonnellaggio al porto di Trieste, che proprio grazie al greggio è formalmente il primo porto italiano per tonnellate di merce movimentata.
Una crescita dei volumi è invece prevista nel corso del 2024, quando è probabile che verranno superati i 40 milioni di tonnellate, grazie ad una situazione contingente che era già stata annunciata nei mesi scorsi.
Le sanzioni applicate alla Russia a causa della guerra in Ucraina, infatti, non sono valide per l’approvvigionamento della Repubblica Ceca, che continua a ricevere il petrolio tramite lo storico oleodotto Druzhba. Dal 1 gennaio 2025, però, il divieto varrà anche per i cechi, che si sono attrezzati per sostituire l’apporto della pipeline con l’oleodotto che parte da Trieste.
Le stime sono state rese note oggi da SIOT-Tal nel corso della presentazione di un accordo con Fincantieri Infrastructure, che prevede un investimento da 44 milioni di euro (il più consistente mai eseguito in un’unica soluzione dall’azienda), per rivisitare le strutture di attracco delle petroliere al terminal del porto di Trieste.